Adriano De Grandis
OGGETTI DI SCHERMO di
Adriano De Grandis

Trieste Sci+Fi: alieni, zombi, virtual
5 film in fuga da qualsiasi mondo possibile

Giovedì 10 Novembre 2016
BLIND SUN di Joyce A. Nashawati – Grecia, estate. Un giovane immigrato viene chiamato da una famiglia francese a controllare la propria villa, mentre si recano a Parigi. Il caldo è opprimente, strani poliziotti si aggirano, il giovane inizia a vedere ombre che attraversano la casa. E l’acqua comincia a scarseggiare. Una specie di thriller afasico, dove è più importante ciò che potrebbe accadere di quanto accade realmente. Un fragile filo sul tema dell’ansia e dell’isolamento che produce follia, ma la regista si accontenta di una messa in scena esteticamente rilevante ma troppo scarna, minimalista, dove in realtà alla fine non succede nulla e ogni incontro non ha un vero e proprio sviluppo. Noioso e ripetitivo, statico e farraginoso. Voto 4.
VIRTUAL REVOLUTION di Guy-Roger Duvert – Parigi, 2047. La Tour Eiffel è ancora lì panoramica, ma tutto intorno è un’altra Ville Lumière. Il mondo è diviso tra connessi (costantemente collegati a una realtà virtuale, destinata a una vita sedentaria e limitata), ibridi (a metà tra il mondo virtuale e quello reale) e viventi (le persone che vivono nel mondo reale), tra terroristi che vogliono liberare i connessi dalla loro prigione e corporazioni che si combattono il territorio e il potere.

Uno sci-fi noir che parte dalle orme di “Blade runner” abbondantamente richiamato nel primo quarto d’ora, per tuffarsi in un cupo, pessimistico viaggio di doppi giochi, doppi mondi e verità alterate. Il francese Duvert riesce ad essere credibile sia nella messa in scena, sia nel groviglio narrativo, diventando strada facendo anche politico e non risolvendo fortunatamente alcun franintendimento, in un finale che riesce a trattare il tema spinoso della libertà in modo tutt’altro che banale e non comune. Un film che Luc Besson non è mai riuscito a fare, nonstante i tentativi (anche futuri?). Un’autentica sorpresa. Voto 7.5.
THE RIFT di Dejan Zečević – Quattro personaggi sono inviati in Serbia per recuperare i resti di un satellite Usa caduto senza disintegrarsi. Ma la realtà è più complessa, tra Cia e Nasa, e alcuni fenomeni che accadono con sempre maggiore frequenza. Una curiosa coproduzione serba, slovena e sudcoreana che affascina nella prima mezzora, tra wormhole e spedizioni lunari al solito controverse, ma che spreca tutto con un’esagerazione horror, nella seconda parte, dove zombi e ribaltamenti narrativi ingolfano lo sguardo, appiattiscono il mistero e rendono confusa una vicenda nella contaminazione dei generi. Il regista serbo commette l’errore di voler affrontare troppi mondi, perdendo un po’ la bussola. Voto: 6.
MONOLITH di Ivan Silvestrini – Monolith è un’auto perfetta. Evita qualsiasi incidente e ha dispositivi che permettono agli occupanti di evitare assalti di qualsiasi malvivente. Siamo in California e Sandra, probabilmente la mamma più cretina del mondo, deve accompagnare il proprio figlioletto David a casa dei nonni, ma è molto preoccupata di probabili tradimenti da parte del marito. Quindi decide di deviare verso il luogo dove ora sta il congiuse. Ma essendo troppo stupida, commette inenarrabili errori, compromettendo la vita sua e soprattutto quella del piccolo figlio. Oltre a Silvestrini, ci sono Recchioni, Ceccotti, Sergio Bonelli e Sky, più una platea di fan a sostenerlo, ma se il tema della tecnologia che non rende comunque mai invulnerabili è interessante, il film è di una semplicità disarmante, crea raramente una qualche tensione e si prende qualsiasi licenza narrativa possibile, compresi i troppi flash sognati, mostrando comunque un’abilità non comune nel muoversi in uno spazio sconfinato. Ma basterebbe un minuto di “Cujo” per capire cosa manchi. Certo la partenza è il graphic novel e questo permette qualsiasi “invenzione”, ma il tutto resta comunque molto elementare. Voto: 5.
TRAIN TO BUSAN di Yeon Sang-ho - Ignari della presenza a bordo di un contaminato, i passeggeri diretti sul treno con destinazione Busan si trovano a dover fare i conti con un'esplosione di violenza, sangue e morte. Gli zombi conquistano le vetture e il viaggio diventa mortale. Fracassone, divertente, ma sostanzialmente innocuo. Alcune trovate tengono in piedi la tensione, ma la ripetitività delle situazioni alla lunga annoia. Voto: 6.
  Ultimo aggiornamento: 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA