Manovra, Padoan: «Corrette le nostre stime, Moscovici? Grande collaborazione» `

Domenica 9 Ottobre 2016 di Giusy Franzese
Manovra, Padoan: «Corrette le nostre stime, Moscovici? Grande collaborazione» `


ROMA Tira dritto sui suoi numeri e sulle sue stime di crescita Pier Carlo Padoan. «Non cambio idea sulle previsioni programmatiche per il 2017, anzi le confermo» dice il ministro dell'Economia, in conferenza stampa al termine delle riunioni del Fondo Monetario Internazionale a Washington. Il riferimento è alle perplessità e preoccupazioni espresse dall'Ufficio parlamentare di bilancio che considera troppo ottimista la previsioni di crescita del governo. Ma Padoan non ha dubbi: le sue stime sono giuste, quelle dell'Upb no. E martedi sera di ritorno dall'Ecofin, in audizione alla Camera - dice convinto il ministro - porterà le prove che «suffragheranno» i suoi numeri. Poi affonda la lama: «Non è compito nostro sostenere la reputazione dellUpb».
Ma se a Roma la tensione resta alta, a Bruxelles invece - dove il governo sta portando avanti le trattative sulla flessibilità - la situazione sembra più tranquilla. Anche la missione a Washington è stata un'occasione per preparare il terreno. L'incontro bilaterale in terra americana con il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, è andato bene: c'è stato un «atteggiamento di grande collaborazione» riferisce il ministro. Che non mostra alcuna preoccupazione per la frase pronunciata in mattinata dal commissario europeo ai microfoni di Class Cnbc: il deficit/Pil al 2,4% - aveva detto - «non è il numero che avevamo in mente». Padoan dal canto suo ricorda ai giornalisti: «Il governo nella Nota di Aggiornamento al Def ha posto il deficit al 2%, poi ha chiesto lautorizzazione al Parlamento per salire eventualmente al 2,4% per coprire le risorse necessarie» per la crisi dei migranti e il terremoto. Insomma forse non ci si accorderà sul 2,4%, ma un pochino più giù. Comunque, decimale in più, decimale in meno, sicuramente Bruxelles non darà di no a una maggiore manovra sul deficit (anche se i decimali in questa partita non sono proprio irrilevanti).

I DECIMALI E LE REGOLE
D'altronde anche Moscovici lo conferma. Nella flessibilità - dice - «teniamo conto di alcune situazioni particolari come i rifugiati e il terremoto. AllItalia verrà garantita tutta la flessibilità disponibile». Il fatto è - continua - che «la flessibilità potrebbe non essere abbastanza e non esclude la necessita di continuare a ridurre il deficit a livelli appropriati. È su questo che stiamo discutendo con le autorità italiane, in uno spirito costruttivo e positivo ma serio, perché ci sono regole che devono essere rispettate da tutti».
Il commissario poi ricorda che «lItalia è stata lunica che ha beneficiato della flessibilità legata a investimenti e riforme». Che ci sia attenzione da parte di Bruxelles alle politiche di crescita e non solo di rigore in Italia, quindi secondo Moscovici è fuori discussione: «LItalia è la terza economia dellarea euro, è uno dei maggiori partner e vogliamo unItalia forte. UnItalia motore dellEuropa». Spingere sulla crescita serve alla stessa sopravvivenza dell'Ue. Serve - come ricorda lo stesso Moscovici - a evitare le tentazioni e le «forze populiste».

IL REFERENDUM
In cambio di un minor rigore sui conti, Bruxelles però chiede di non abbassare la guardia sul cammino delle riforme. «La ripresa è in corso in tutta Europa, non solo in Italia, anche se è lenta. È per questo che bisogna andare avanti con le riforme che renderanno leconomia italiana più flessibile», sottolinea Moscovici.
E non è un caso che il ministro Padoan poco dopo ribadisce: qualunque sia l'esito del referendum «l'impegno riformatore del governo non si arresta».

 

Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA