Lo stato di salute di Silvio Berlusconi, ricoverato da quattro giorni al San Raffaele a causa di una leucemia e una polmonite ha congelato le attività politiche, di Forza Italia e rallentato quelle delle sue aziende, a cominciare da MFE-Mediaset, la subholding televisiva che rappresenta il 68% del fatturato complessivo dell'impero. Solo i titoli di MFE-Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum in Borsa si sono mossi sulle aspettative del mercato di possibili novità.
A metà della prossima settimana era nell'aria un consiglio della società (non ancora convocato ufficialmente) presieduto da Fedele Confalonieri e guidato da Pier Silvio Berlusconi - di cui fa parte Marina - ma la riunione non si terrà e potrebbe essere fissata per la settimana successiva.
LA RIUNIONE AD AMSTERDAM
Tutto fermo (o quasi) in questi giorni, in considerazione della concomitante festività pasquale, anche se, specie la subholding di Cologno Monzese ha scadenze importanti all'orizzonte. Mondadori, invece, ha l'assemblea il 27 aprile, dove non sono attese novità.
MediaForEuropa NV, la nuova holding olandese ha in calendario mercoledì 7 giugno la prima assemblea della società ad Amsterdam dove è stata fissata la sede legale e fiscale, mentre il quartier generale si trova a Cologno Monzese. E se la riunione dei soci è lontana due mesi, da Cologno Monzese si seguono più da vicino le evoluzioni nella partecipata tedesca ProsiebenSat1, il secondo gruppo radio televisivo europeo per numero di famiglie raggiunte, con sede in Baviera e presenze in Germania, Austria, Svizzera, con attività nelle radio, tv a segnale aperto, televisione a pagamento, siti web ed editori, non tutti business congeniali alla strategia del socio italiano. Qui si concentrano le strategie di crescita europee dopo aver abbandonato Tf1 in Francia perchè ritirata dal mercato.
Mediaset è tornata in Germania a maggio 2019 acquistando il 9,8% per circa 330 milioni all'interno di un progetto di costruzione di una piattaforma tv paneuropea che però Cologno finora non ha potuto creare per l'avversione del vecchio top management guidato da Rainer Beaujean. MFE è salita anche tramite Mediaset España, ora fusa, in più tappe portando la partecipazione complessiva al 29,9% del capitale ma non era stata mai in grado di incidere nelle strategie non avendo propri rappresentanti negli organi della governance duale.
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A novembre scorso c'è stata la svolta con l'avvento di Andreas Wiele al vertice del consiglio di indirizzo e di Bert Habets al vertice dell'organo gestionale. Si consideri anche che nel frattempo nel capitale di Pro7 sono entrati il gruppo ceco Ppf della famiglia Kellner e Daniel Ketínský, patron del gruppo Eph (energia), entrambi considerati vicini a MFE anche se avendo circa il 20% non possono agire di concerto per non dar luogo a un'opa.
L'ANTIRUST IN AUSTRIA
Il nuovo azionariato e la maggiore disponibilità di Haberts a sintonizzarsi sulle indicazioni del socio italiano stanno creando le premesse per una condivisione della nuova governance e anche della mission.
Pro7 si concentrerà nella free tv, abbandonando e-commerce e social app. Ma prima deve approvare il bilancio 2022, in stand by da un mese per la contrarietà di EY a certificare i conti: questo nodo non consente ancora di poter fissare l'assemblea dove ci saranno da nominare due consiglieri nell'organo di indirizzo che probabilmente saranno designati da MFE. Ma per convocare l'assemblea è necessario anche l'ok dell'Antitrust dell'Austria che ha acceso un faro per il ruolo forte dI MFE in Pro7.