Il Titan serviva solo per le spedizioni alla scoperta del Titanic? Possibile che non avesse un secondo fine oltre al solo scopo di lucro? In realtà Stockton Rush aveva un piano B, ma era in attesa di attuarlo.
L'amministratore delegato di OceanGate voleva utilizzare il sottomarino Titan per l'estrazione di minerali in profondità dal fondo marino.
Il retroscena
In un'intervista per la rivista economica Fast Company, Rush parlò del progetto di utilizzare il veicolo, non ancora collaudato, per raccogliere risorse dal fondo dell'oceano, con la speranza di ridurre i costi delle missioni future. «Le risorse più grandi sono il petrolio e il gas: si spendono circa 16 miliardi di dollari all'anno in robot per la manutenzione delle piattaforme petrolifere e del gas», dichiarò Rush quando il Titan era in fase di costruzione e si preparava a quella di test.
«Ma le compagnie petrolifere e del gas non accettano nuove tecnologie. Vogliono che sia provata, vogliono che sia disponibile». Rush pensava che il turismo d'avventura era un modo per monetizzare: «Titan è il luogo in cui passiamo dalla fase di startup a quella di business».
Purtroppo, la visione di Rush non si è mai realizzata.
La rivelazione è di un ex collaboratore di OceanGate, David Lochridge, licenziato dopo aver espresso preoccupazioni sul Titan nel gennaio 2018. All'epoca, Lochridge, ex direttore delle operazioni marine di OceanGate, era l'unico pilota di sottomarini esperto dell'azienda e aveva già sollevato preoccupazioni sul Titan dalla fabbrica.
Titan e l'allarme sbagliato, l'ingegnere: «Non era quello corretto, doveva controllare i diametri del cilindro» https://t.co/rxYnu6LyT2
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) July 12, 2023
I suoi avvertimenti, già nel 2017, sono stati costantemente ignorati. A questo va aggiunto che Lochridge - che ha lavorato all'OceanGate tra il 2015 e il 2018 - sarebbe stato obbligato a dire che era sicuro immergersi col Titan.