«Si poteva evitare».
L'INCONTRO FORTUITO
Il 28 gennaio Roberto Toson aizza il cane contro un immigrato, l'animale non si muove e lui viene deriso. A quel punto chiama i figli Mattia e Nicolò, insieme agli amici Cristian Belli e Alexandru Negru (al quale è stato notificato il primo avviso di garanzia) riferendo di essere stato minacciato con un coltello. Quello che succede dopo è immortalato dalle telecamere all'altezza del Brio bar e in piazza Santa Maria Maggiore. Sono botte da orbi, ad avere la peggio Samem Brakash che ritroveremo il giorno successivo. Ma viene picchiato anche Omar, il quale riferisce - dopo il delitto - «non è la prima volta che accade un episodio del genere, circa sei mesi fa ero stato aggredito senza motivo sempre dalle stesse persone». A raccontare l'episodio del 28 saranno anche i due ragazzi - entrambi minorenni - che la sera del 30 erano vicini a Thomas al momento dello sparo, fornendo informazioni rispetto a quanta violenza gratuita fosse stata usata il sabato sera. All'arrivo dei carabinieri, il fuggi fuggi generale, mentre Omar e il suo amico andavano a farsi medicare in ospedale. «Erano sette contro due» - racconterà un testimone dopo l'omicidio di Thomas.LA "RIVINCITA"
Arriviamo al 29 e qui le telecamere riprendono la seconda rissa, stavolta oltre a quella del "Brio bar" viene acquisita quella che punta alla circonvallazione. Il gruppo di Omar torna per vendicarsi e ci riesce benissimo. Sono tanti, sanno chi è Francesco Dell'Uomo - al secolo "Budella" - fratellastro di Roberto Toson. È lui ad avere la peggio, perché sono arrivati «tutti gli egiziani», secondo un altro testimone.C'è ancora tanta violenza raccontata dai testi e immortalata dal sistema di videosorveglianza. Grazie alle immagini i carabinieri hanno identificato tutti i partecipanti e in questi giorni arrivano le notifiche relative al fascicolo aperto in Procura a carico delle bande rivali. "Budella" viene gettato di sotto rispetto al pianerottolo esterno al bar "Enal", si aggrappa alla balaustra ma viene picchiato sulle mani e cade giù. Cose che erano note già nei giorni successivi all'omicidio di Thomas ma che sono minuziosamente ricostruite nelle pagine dell'ordinanza e - c'è da immaginare - in quelle del fascicolo delle risse. Aperto sulla scorta della relazione spedita in Procura il 7 febbraio. Una settimana dopo la morte di Thomas. Si doveva capire che la situazione era degenerata definitivamente, ecco perché «si poteva evitare».