Belluno. Provincia in rosso per 8 milioni:
o si trovano in 30 giorni o sarà bancarotta

Domenica 29 Maggio 2011 di Lauredana Marsiglia
Gianpaolo Bottacin, presidente della Provincia di Belluno
BELLUNO - Due ore e mezza di confronto serrato tra i vertici della Lega Nord, che al freddo di un ufficio hanno scelto il calore della convivialit al ristorante, per cercare la quadra sul bilancio della Provincia di Belluno, sotto di ben 8 milioni di euro. Se non si troveranno, il 30 giugno sarà time out per il governo di centrodestra che guida Palazzo Piloni. L’ente sarà commissariato per poi andare a nuove elezioni. Lo prevede la legge.



Belluno, nel quadro nazionale, registra la situazione peggiore dovuta al suo male storico: la scarsità di abitanti che rende marginali le entrate proprie dell’ente rispetto ai trasferimenti statali. A questo si aggiungerebbe l’alto indebitamento, non più commisurato alle entrate. «Sono fiducioso» è il commento rilasciato al termine del summit leghista da Matteo Toscani, vicepresidente del consiglio regionale, ideatore del tavolo di lavoro al quale ieri si sono seduti i parlamentari Gianvittore Vaccari e Franco Gidoni, il presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, e il segretario provinciale della Lega Nord, Diego Vello.



«Stiamo lavorando d’intesa con il sottosegretario Pdl, Alberto Giorgetti - spiega Toscani -: un gioco di squadra che ci fa sperare in una ragionevole apertura, anche se 8 milioni di euro, serviranno solo a non morire, non certo per investimenti». Toscani va dritto al problema di una situazione definita «disastrosa» e anche «imbarazzante», se non paradossale, proprio perché a Roma ci sta un governo amico.



Ma come si è arrivati alla soglia della bancarotta?

Il vicepresidente, che è stato anche consigliere in Provincia quando al governo c’era il centrosinistra di Reolon, e poi assessore con Bottacin, spiega che i guai partono anche dall’alto indebitamento dell’ente. «Quando ero consigliere - spiega - feci più volte presente che l’eccessivo ricorso ai prestiti, ma solo con i recenti tagli ai trasferimenti il problema si è evidenziato rendendo sproporzionato l’indebitamento rispetto alle entrate». Così Bottacin si è ritrovato a governare senza soldi e a sopportare le tensioni esterne ed interne dovute alla carenza di fondi.



«Reolon fa presto a parlare - aggiunge Toscani evidenziando le diverse condizioni di bilancio -, anche se dimentica sempre di non essere stato eletto nonostante fosse così bravo ad amministrare come lui sostiene. Noi, purtroppo, siamo rimasti senza soldi fin dall’inizio e senza soldi i miracoli non si fanno. Certo, molto è stato fatto, ma quasi sempre le cose positive sono finite sotto la polvere delle polemiche».



E sul fronte dei rapporti interni alla Lega sui quali ha pesato non poco l’espulsione dal partito dell’assessore Stefano De Gan, da sempre vicino a Bottacin? Toscani non si sbilancia, ma ci tiene a sottolineare che l’incontro si è svolto in un clima positivo anche se l’argomento è stato affrontato. «Intanto - conclude - pensiamo a chiudere il bilancio. È questa l’unica priorità».
Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 18:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA