ROMANO D'EZZELINO – La teoria del gender inserita nei programmi scolastici a partire da settembre. Sarebbero queste le voci che circolano a Romano e sulle quali il sindaco Rossella Olivo ha preso posizione in maniera chiara e decisa.
«Sì ad una scuola capace di raccontare ai giovani la realtà nella sua interezza, no - afferma il primo cittadino - ad un metodo di insegnamento discriminante o spinto da mode ed esagerazioni. Credo in una scuola che trasmetta ai ragazzi il rispetto della persona, non devono esserci discriminazioni ed è giusto e normale che ognuno sia libero di essere se stesso. A Romano - aggiunge - so per certo che sono questi i concetti trasmessi dagli insegnanti agli studenti e sono altrettanto certa che nell'insegnamento non saranno adottati metodi in linea con la cosiddetta teoria del gender che, da parte mia, considero più che altro una moda e un'inutile estremizzazione».
Tranquillizzando quindi i suoi cittadini in merito alla spinosa questione sorta negli ultimi tempi, la Olivo sottolinea come l'insegnamento continuerà a puntare ad una cultura incisiva e solidale nel rispetto della persona, in tutte le sue diversità e specificità.
«Ai bambini - specifica il sindaco - è giusto insegnare che stirare è un'azione che possono fare sia gli uomini che le donne, così come pilotare un aereo, aggiustare un’auto o tagliare l’erba. Ma da qui a voler eliminare le differenze, esasperando concetti sui quali ciascun individuo ha il diritto di farsi una propria opinione, lo troverei fuori luogo».
E la Olivo nega fermamente anche la presenza di una petizione a favore depositata in Comune. «A Romano d’Ezzelino non esiste nessuna petizione da firmare. Non so altrove - ammette - ma da noi non c’è perché, come detto, qui il problema della teoria del gender non si pone. A tutti i cittadini dico ancora di stare tranquilli».
Ultimo aggiornamento: 12:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Sì ad una scuola capace di raccontare ai giovani la realtà nella sua interezza, no - afferma il primo cittadino - ad un metodo di insegnamento discriminante o spinto da mode ed esagerazioni. Credo in una scuola che trasmetta ai ragazzi il rispetto della persona, non devono esserci discriminazioni ed è giusto e normale che ognuno sia libero di essere se stesso. A Romano - aggiunge - so per certo che sono questi i concetti trasmessi dagli insegnanti agli studenti e sono altrettanto certa che nell'insegnamento non saranno adottati metodi in linea con la cosiddetta teoria del gender che, da parte mia, considero più che altro una moda e un'inutile estremizzazione».
Tranquillizzando quindi i suoi cittadini in merito alla spinosa questione sorta negli ultimi tempi, la Olivo sottolinea come l'insegnamento continuerà a puntare ad una cultura incisiva e solidale nel rispetto della persona, in tutte le sue diversità e specificità.
«Ai bambini - specifica il sindaco - è giusto insegnare che stirare è un'azione che possono fare sia gli uomini che le donne, così come pilotare un aereo, aggiustare un’auto o tagliare l’erba. Ma da qui a voler eliminare le differenze, esasperando concetti sui quali ciascun individuo ha il diritto di farsi una propria opinione, lo troverei fuori luogo».
E la Olivo nega fermamente anche la presenza di una petizione a favore depositata in Comune. «A Romano d’Ezzelino non esiste nessuna petizione da firmare. Non so altrove - ammette - ma da noi non c’è perché, come detto, qui il problema della teoria del gender non si pone. A tutti i cittadini dico ancora di stare tranquilli».
