Ospedale di Cortina a rischio:
scatta la mobilitazione

Sabato 9 Agosto 2014 di Marco Dibona
Ospedale di Cortina a rischio: scatta la mobilitazione
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CORTINA - Mobilitare la gente di Cortina e gli ospiti, prima di tutto informare, perché l'ospedale Codivilla Putti è a rischio di chiusura. Ecco l'obiettivo primario dei due comitati, che stanno unendo forze ed esperienze, per fronteggiare una situazione che ritengono preoccupante. «Non c'è molto tempo e bisogna attivarsi subito. I cittadini devono sapere cosa succede, tutti possiamo far pressione sulla Regione, per cambiare le sorti del Codivilla Putti» - incalza Sandra Scarpa Ghedina, ritrovata la determinazione che la caratterizza da 35 anni, da quando sorse il comitato civico per la salute del cittadino di Cortina, emanazione del consiglio pastorale della parrocchia, nel 1979. «La nostra attività si fermò nel 2003, quando verificammo che la nuova gestione sperimentale mista, pubblico e privato, funzionava bene, con un cambio di rotta eccezionale, rispetto al passato. Tutto andava per il verso buono. Ora siamo di nuovo preoccupati, per le incongruenze della Regione Veneto». Al vecchio comitato di allora si è affiancato il comitato civico Cortina, con la presidente Marina Menardi e numerosi collaboratori: «Ci accomuna la convinzione che la gestione mista sia stata positiva, abbia salvato il Codivilla da una chiusura certa, già decisa, prima del 2003. Adesso condividiamo il timore che l'ospedale possa chiudere, a causa della palese contraddizione fra quanto stabilito dal consiglio regionale, il 13 marzo 2013, con la fine della gestione sperimentale e il ritorno ad una gestione completamente pubblica, e la delibera della giunta veneta dell'11 marzo scorso, che decreta lo scioglimento della società mista attuale ed apre una gara, per individuare un nuovo gestore privato».







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