Delitto Yara, arrestato "Ignoto 1":
è un padre di tre figli

Lunedì 16 Giugno 2014 di Cristiana Mangani
Yara Gambirasio e Massimo Giuseppe Bossetti
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BERGAMO - Si chiama Massimo Giuseppe Bossetti, ha tre figli, è sposato e vive a Mapello, il presunto assassino di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra uccisa tre anni e mezzo fa.

Il presunto assassino. L'uomo che è stato arrestato è un muratore sposato, ha 44 anni e tre figli. E' nato da una relazione clandestina tra l’autista Giuseppe Guerinoni (morto nel ‘99) e una donna del luogo, che faceva le pulizie a casa di Yara Gambirasio. Il presunto killer, che ha anche una sorella gemella, è stato identificato grazie al Dna lasciato sul corpo della vittima. L'ultima conferma sull'analisi scientifica era arrivata nell'aprile scorso contenuta nella relazione dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo, la stessa esperta che aveva eseguito l'esame sulla salma della giovane vittima uccisa a Brembate il 26 novembre 2010.

La scienza non lasciava dubbi: l'autista di Gorno è il padre del presunto killer della 13enne il cui corpo fu trovato esattamente tre mesi dopo la scomparsa in un campo di Chignolo d'Isola. La relazione dimostrava che la probabilità che Guerinoni fosse il padre del cosiddetto 'Ignoto 1' è del 99, 9999987 per cento, un dato che era stato estratto dalla polizia scientifica. Una paternità della quale probabilmente nessuno in paese ne era a conoscenza. L’indagine è stata effettuata dalla polizia scientifica insieme con i carabinieri del Ros che hanno incrociato le informazioni e sono arrivati a Massimo.

I familiari del fermato. «Non è il momento»: risponde così, al telefono della casa di Mapello, una donna, molto probabilmente la moglie, di Massimo Giuseppe Bossetti. «Siamo in una fase delicatissima», si è limitato a dire il procuratore della Repubblica di Bergamo, Francesco Dettori.

Il ministro Alfano. «Le Forze dell'Ordine, d'intesa con la Magistratura, - afferma Alfano - hanno individuato l'assassino. Ringraziamo tutti, ognuno nel proprio ruolo, per l'impegno massimo, l'alta professionalità e la passione investiti nella difficile ricerca di questo efferato assassino che, finalmente, non è più senza volto». Complimenti al comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli e al capo della Polizia Alessandro Pansa sono arrivati anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che li ha ringraziati per l'impegno dei loro uomini eper la grande sinergia nelle indagini che hanno portato al fermo. «L'Italia è un Paese dove chi uccide e chi delinque viene arrestato e finisce in galera - ha aggiunto Alfano - Può passare del tempo o può finirci subito. Ma questo è il destino che attende i criminali. Oggi, due successi che dedichiamo ai familiari delle vittime e agli italiani onesti».

Le indagini. Il presunto assassino di Yara Gambirasio ha 45 anni, è sposato e ha tre figli. Vive a Mapello, un paese vicino a Brembate. Lo stesso luogo dove si sono concentrate a lungo le indagini perché proprio lì si spegne definitivamente il cellulare di Yara. Sempre a Mapello si trova il cantiere dal quale sono partite le indagini che avevano portato sulle tracce, poi risultate sbagliate, del lavoratore immigrato.

Il sindaco di Brembate Sopra. «Se è vero siamo felici, era un atto dovuto alla famiglia e a tutta la comunità». Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Brembate Sopra (Bergamo). «Da quando è scomparsa da casa, a Brembate, e da quando è stata trovata uccisa a Chignolo Po (Bergamo), attendevamo questo momento. Ringrazio tutti quelli che hanno messo tante risorse in campo per arrivare a questo risultato».

Un mistero lungo tre anni e mezzo. Il mistero si trascina ormai dal 26 novembre 2010, quando Yara, 13 anni, scompare appena fuori dalla palestra di Brembate Sopra. Le ricerche non portano a nulla. Il suo corpo riaffiora esattamente tre mesi più tardi a una decina di chilometri di distanza, in un campo di Chignolo d’Isola, a 200 metri dal comando organizzativo delle forze dell’ordine che la sta cercando.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:33