Mafia, blitz nel Trapanese.
Mafia dei pascoli, maxi truffa per intascare contributi europei: 25 arresti
L'operazione
L'operazione congiunta, coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido, è stata denominata «Scialandro». L'indagine, durata due anni, a cui hanno lavorato la D.I.A. di Palermo e Trapani, la Squadra Mobile della Questura di Trapani ed il Nucleo Investigativo di Trapani dell'Arma dei Carabinieri, ha ricostruito gli organigrammi delle «famiglie» e svelato le collusioni esistenti tra esponenti della vecchia amministrazione comunale di Custonaci e i clan. Grazie alle relazioni illecite i boss riuscivano ad imporre all'amministrazione i nominativi dei beneficiari di contributi elargiti in pandemia, pilotare l'affidamento di appalti pubblici in favore di ditte colluse o a loro riconducibili, anche per interposta persona. Una delle imprese aveva proceduto all'assunzione fittizia di un ergastolano per consentirgli di beneficiare della semilibertà. Il controllo socio-economico del territorio veniva attuato anche attraverso estorsioni e intimidazioni nei confronti dei titolari di aziende agricole che venivano «convinti» con le minacce a non acquistare terreni che interessavano alle cosche.