Berlusconi: «Impossibile un nuovo patto del Nazareno. Le cene eleganti? Brutta storia, mi ha fatto male»

Mercoledì 10 Maggio 2017
Silvio Berlusconi
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«Stimo Paolo Gentiloni, ma noi siamo all'opposizione». Lo afferma Silvio Berlusconi, intervistato dal settimanale  "Panorama". L'ex premier spiega: «Mi piace molto meno l'ambiguità, secondo la quale il governo Gentiloni è il governo del Pd quando fa comodo, e quando non conviene diventa un corpo estraneo, da richiamare all'ordine o addirittura da contestare, come è accaduto sulle norme per la legittima difesa. Non vedo le condizioni perché si possa riproporre oggi» un patto del Nazareno. «Non esiste un accordo con il Pd in funzione difensiva contro il partito di Grillo».

Il leader di Forza Italia rilancia il progetto del partito: «Noi puntiamo a vincere con le nostre idee e i nostri progetti. Se i partiti si illudessero di chiudere la strada a Grillo con accordi di potere, avrebbero sbagliato totalmente strada. Paradossalmente sarebbe il miglior regalo a Grillo, la dimostrazione che le sue fantasiose e talora farneticanti teorie hanno un minimo di fondamento. Quanto ai rapporti con Pd Berlusconi afferma: «Sembra di tornare ai tempi del vecchio Pci "partito di lotta e di governo", capolavoro della doppiezza coltivata fin dai tempi di Togliatti, ma non certo un buon esempio di correttezza politica e istituzionale. Soprattutto, l'ennesimo tentativo di prendere in giro gli italiani, che a farsi prendere in giro non sono più disposti». Dopo aver ribadito che bisogna andare alle urne «al più presto», l'ex premier specifica: «Dobbiamo mettere in condizione gli elettori di votare per scegliere da chi essere governati, senza condannare il Paese all'ingovernabilità per effetto di una legge elettorale contraddittoria».

Il Cavaliere torna anche sul tema della sua agibilità politica e sul nodo della sua incandidabilità: «Aspetto da troppo tempo la decisione di Strasburgo. Ragiono su quella decisione e non mi nascondo mai la verità: anche al di là dei suoi effetti concreti, ha un significato immenso. In ballo non c'è solo il mio ritorno politico. Io, comunque vada, sarò in prima linea. Con o senza il nome sulla scheda. Sarò in prima linea con il mio volto, le mie parole, le mie idee a guidare la campagna di Forza Italia».

Berlusconi affronta poi la questione delle feste di Arcore e delle famose«cene eleganti»: «In quel momento della mia vita mi ero separato da Veronica: ero solo, lavoravo e lavoravo. Notte e giorno. Anche il sabato, anche la domenica. Nelle poche ore libere invitavo a cena a casa qualche amico, c'erano fra loro anche delle ragazze... Non potevo immaginare che un comportamento assolutamente corretto desse l'occasione a un uso
inaccettabile degli strumenti di indagine e a una invenzione incredibile di fatti non provati...». «Una storia brutta - conclude - che ha fatto male a me, alla mia famiglia, a chi mi vuole bene, a tanti miei amici colpevoli solo di aver pranzato a casa del presidente del Consiglio e che ha rovinato la vita a tante ragazze».
Ultimo aggiornamento: 20:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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