Giorgia Meloni dovrebbe andare all’uninominale dell’Aquila; Silvio Berlusconi capolista nei proporzionali in Lombardia, Lazio, Piemonte e Campania.
NIPOTI D’ARTE
La trattativa è stata lunga, a volte aspra per le proteste degli esclusi, anche se alla fine sono pochi i pezzi grossi rimasti fuori. Fra i nomi dei candidati, si notano quelli di due “nipoti” d’arte: Giovanni Crosetto, nipote di Guido e consigliere comunale di Torino; e Andrea Tremaglia, nipote di Mirko, consigliere comunale di Bergamo. Ancora: confermate tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi sui posti per Giulio Tremonti (in Lombardia contro Carlo Cottarelli), per Giulio Terzi di Sant’Agata, Vittorio Sgarbi, Carlo Nordio, Marcello Pera, Elisabetta Gardini, Claudio Barbaro, Maurizio Leo, Eugenia Roccella, Marco Perissa, Lucio Malan.
Passando a Forza Italia, preda nell’ultima settimana di fortissime fibrillazioni interne legate proprio alle candidature, a parte Berlusconi, il coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani, sarà candidato nel Lazio, nel collegio uninominale di Velletri e in Campania come capolista nel proporzionale davanti Marta Fascina. Rita Dalla Chiesa sarà capolista nel proporzionale in Puglia e in Liguria; Valentina Vezzali nelle Marche e in Trentino Alto Agide. La capogruppo uscente al Senato, Annamaria Bernini, sarà seconda nel listino proporzionale nel Lazio 2, dietro Berlusconi e davanti a Maurizio Gasparri. Sia Berlusconi che la Bernini dovrebbero essere eletti anche in altri collegi lasciando quindi il seggio a Gasparri. Il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, sarà candidato capolista nel Lazio 1. Nel Lazio 1 del Senato, invece, gli azzurri metteranno capolista Annagrazia Calabria. Per il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sembra avvicinarsi il sogno tanto inseguito di un seggio a Palazzo Madama: per lui collegio blindato in Molise con buona pace dei mal di pancia locali. Mal di pancia che rimangono in Basilicata, dove sembra confermata la candidatura della presidente uscente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e in Veneto dove capolista sarà Annamaria Bernini.
Si delineano così tutte le sfide del Lazio, alcune delle quali si preannunciano scoppiettanti. Tutti i candidati ripetono ossessivamente che le liste saranno definitive solo al momento in cui saranno depositate e che le sorprese possono arrivare anche all’ultimo minuto ma, se il quadro attuale sarà confermato, nel Lazio, alla Camera, si presenteranno queste competizioni. Nel collegio Roma 1 (centro storico, Parioli e i pezzetti più popolari di Garbatella e Ostiense) per il centrodestra correrà Maria Spena, di Forza Italia deputata uscente. Per il centrosinistra, il braccio politico Dem della potentissima Comunità di Sant’Egidio, Paolo Ciani. Per il Terzo Polo, il ministro uscente Elena Bonetti. Sulla carta questo è “il” collegio del Pd ma il caos interno ai Dem e la presenza di un forte nome da parte dei renziani-calendiani potrebbe rendere la corsa imprevedibile. Nel Roma 2, la sfida è fra Simonetta Matone, ex magistrato e consigliera comunale per la Lega, contro Enzo Foschi del Pd. Nel Roma 3 (Municipi V e VI) il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, storico esponente di Fratelli d’Italia, dovrà vedersela con l’ex presidente di Legambiente, Rossella Muroni. Nel quinto (Ostia e Fiumicino) dovrebbero scontrarsi Luciano Ciocchetti (FdI) e Patrizia Prestipino (Pd).
NEL LAZIO
Passando al Senato, sono i tre collegi uninominali di Roma quelli con il maggior peperoncino: nell’uninominale senatoriale Lazio 02 (il centro nord di Roma) la sfida è fra la consligera comunale Lavinia Mennuni (FdI) contro Emma Bonino per il Pd e Carlo Calenda per il Terzo Polo. Nel Lazio 03 l’avvocato Giulia Bongiorno (Lega) contro l’assessore al Decentramento della Giunta Gualtieri, Andrea Catarci (SeL). Infine, nel Lazio 04 per il centrodestra balla il nome di Andrea De Priamo, consigliere comunale di lungo corso, o quello di Ester Mieli, ex portavoce della Comunità Ebraica di Roma, contro quello di Monica Cirinnà per i Dem.