Renzi sfida Pisapia e Bersani: «Fuori dal Pd c'è la sconfitta della Sinistra»

Sabato 1 Luglio 2017
Renzi sfida Pisapia e Bersani: «Fuori dal Pd c'è la sconfitta della Sinistra»
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«C'è chi prova a riscrivere il passato, noi scriviamo il futuro».

Lo dice Matteo Renzi all'assemblea nazionale dei circoli Pd. «Da qui a fine legislatura rischiamo di arrivare a un milione di posti di lavoro» grazie al Jobs act. «E poi cosa diranno?». 

E aggiunge: «Io rispondo a chi ha votato alle primarie, non ai capi corrente, alle primarie non ai caminetti. Mettetevelo in testa. Lo dico con un sorriso ma con forza: salutatemi i caminetti. Si sono fatte le primarie non perché non sapevamo cosa fare. Decide la gente, non i capo corrente».

«Cosa dico a Pisapia, Bersani? Niente. Noi siamo pronti a ragionare con tutti, ma sui temi del futuro dell'Italia non ci fermiamo davanti a nessuno. Ci devono dire sul merito delle questioni se le condividono o no. Ci devono dire sul merito delle questioni se è giusto un euro in cultura e uno in sicurezza, cosa pensano del bonus cultura... Il Pd parla di questo».

«È un attacco contro il Pd. Ma così attaccano l'unica diga che c'è in Italia contro i populisti. Fuori dal Pd non c'è la rivoluzione socialista, marxista, leninista, ma M5s o la Lega. Fuori non c'è la sinistra di lotta e di governo ma la sconfitta della sinistra. E chi immagina il centrosinistra senza il Pd vince il premio nobel della fantasia ma non raggiunge alcun risultato concreto». «Noi siamo in un momento in cui la politica italiana sembra improvvisamente in mano alla nostalgia, ci raccontiamo un passato meraviglioso che non è mai esistito. C'è un sacco di gente che riscrive il passato, io vi propongo un percorso che superi la nostalgia».

E prosegue. Agli attacchi «ormai ci siamo abituati...uno più uno meno: venghino signori venghino. Ho iniziato il 2017 cercando di capire chi fabbricava prove contro la mia famiglia...figuratevi se ora sono preoccupato. È un attacco contro il Pd non contro di me. Ma così attaccano l'unica diga che c'è in Italia contro i populisti. Non sono preoccupato per me ma io difendo questa comunità di donne e di uomini».

«Non credo che la legge Fornero sia sbagliata: partiva da un presupposto giusto ma aveva degli scatti eccessivi. Non io ma il Pd ha scelto con forza di dare un segnale su questo e una straordinaria occasione a trentamila persone che se ne sono andate con l'anticipo pensionistico prima, oggi iniziano ad arrivare le lettere della quattordicesima. Quelli che parlano di sinistra non l'hanno mai fatto negli anni in cui c'erano loro». Lo dice Matteo Renzi all'assemblea nazionale dei circoli Pd.

Matteo Renzi spiega di non aver nostalgia dei tempi dell'Unione ma del Lingotto di Walter Veltroni, invece, sì. «Ho nostalgia dell'intuizione del Veltroni del Lingotto: stare insieme non contro qualcuno ma per qualcosa», dice il segretario del Pd parlando all'assemblea dei Circoli a Milano.


Renzi ha poi proseguito parlando dello Ius soli. «Allo ius soli non ci rinunciamo perché è un principio di buonsenso, sacrosanto. L'abbiamo raccontata male? La racconteremo bene. Ma chi è cresciuto qui ha il dovere di essere cittadino del nostro Paese».

Ultimo aggiornamento: 19:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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