Ucraina, Macron non esclude l'invio di truppe di terra. Cosa prevedono gli articoli 4 e 5 della Nato sull'intervento militare

Gli articoli 4 e 5 prevedono che se un Paese membro dell’Alleanza viene attaccato, tutta la Nato può reagire collettivamente entrando in guerra in difesa dell'aggredito

Giovedì 2 Maggio 2024
Ucraina, Macron non esclude l'invio di truppe di terra. Cosa prevedono gli articoli 4 e 5 della Nato sull'intervento militare

Il presidente francese Macron è tornato a mettere in guardia la Russia: in caso di sfondamento del fronte, l'invio di truppe di terra occidentale non è da escludere. «Se i russi dovessero andare a fondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina dobbiamo legittimamente porci il problema». Un altro annuncio choc che pone al centro del dibattito il tema della difesa reciproca e collettiva dei Paesi Nato. Con l'Europa alle prese con il conflitto più gravoso dal 1945 i Paesi membri non possono ignorare gli articoli chiave sulla guerra e sull'uso della forza contenuti nel Trattato dell'Alleanza Atlantica.

L'Alleanza fu istituita all'indomani della seconda guerra mondiale per far fronte a un’eventuale nuova minaccia anche con armi nucleare proveniente dall'est: ovvero l’allora Unione Sovietica, oggi Russia. Negli anni i Paesi membri sono diventati 31, con l'adesione della Finlandia ratificata ad aprile 2023. Un futuro allargamento con l’ingresso dell’Ucraina è stato una delle cause che ha scatenato il conflitto tra Kiev e Mosca.

Vediamo che cosa prevede il trattato nel caso in cui uno o più paesi membri venga attaccato e nello specifico gli articoli 4 e 5.

Cosa prevede l'articolo 4

La Nato è un sistema di sicurezza collettiva: i suoi Stati membri indipendenti si impegnano a difendersi a vicenda da eventuali attacchi di terzi. Durante la guerra fredda, servì come deterrente riguardo alla percepita minaccia dell'Unione Sovietica. L'alleanza è rimasta in vigore dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica ed è stata coinvolta in operazioni militari nei Balcani, in Medio Oriente, in Asia meridionale e in Africa. Dopo la caduta di un missile sulla Polonia (membro della Nato sin dal 1999), Varsavia ha valutato se invocare l'art. 4 del Trattato Nato che recita: «Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata». In passato è stato già invocato sette volte. Il 24 febbraio 2022, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia preoccupati dall'invasione russa dell'Ucraina hanno richiesto consultazioni con gli Alleati.

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Cosa prevede l'articolo 5

L’art. 5 del Trattato prevede questo: «Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti e, se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse assisterà la parte o le parti attaccate, intraprendendo l’azione che giudicherà necessaria, compreso l’uso della forza armata». In poche parole se un Paese membro dell’Alleanza viene attaccato, tutta la Nato può reagire collettivamente, entrando in guerra in difesa del paese attaccato. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.

Quando sono stati usati

L'articolo 4 è stato utilizzato più volte in precedenza fino all'invasione russa dell'Ucraina. E’ una sorta di messaggio-monito al resto del mondo che sottolinea che l'alleanza può prendere in considerazione qualsiasi possibile azione. L'articolo 5, che sancisce il principio della difesa reciproca, è stato invocato solo una volta, dopo gli attacchi dell'11 settembre contro gli Stati Uniti. Dopo gli attacchi alle Torre Gemelle è stata condotta in Afghanistan un'operazione guidata dalla Nato, sostenuta dalle Nazioni Unite, contro i talebani, che stavano proteggendo gli autori degli attentati. Una potente dimostrazione di difesa dell’Alleanza Atlantica.

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA