Cinque aziende trevigiane in odore di camorra: legami con un casertano

Venerdì 10 Febbraio 2017
Cinque aziende trevigiane in odore di camorra: legami con un casertano
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TREVISO - Il Prefetto di Treviso,  Laura Lega, sulla scorta delle informazioni acquisite dalla Guardia di Finanza di Treviso, ha adottato 5 informazioni antimafia interdittive nei confronti di altrettante imprese della Marca. Tutte le attività economiche interessate sono risultate riconducibili ad un soggetto, originario del casertano e residente nella Provincia di Treviso, sul cui conto il locale Nucleo di Polizia Tributaria ha raccolto significativi elementi sintomatici di contiguità con ambienti della criminalità organizzata di stampo camorristico.
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, attraverso il suo Reparto preposto alle investigazioni più delicate, nell’ambito dei compiti di Polizia Economica, svolge un’intensa e costante attività d’intelligence finalizzata a monitorare proprio i soggetti economici a rischio, dietro i quali potrebbero celarsi esponenti vicini alla criminalità organizzata. 
Le società operanti in determinati settori economici, che si prestano maggiormente ad essere permeati dalla criminalità, quando intendano iscriversi nell’elenco provinciale dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (cd. “white list”), vengono sottoposte ad accurate verifiche ed accertamenti sulla sussistenza dei requisiti di affidabilità previsti dal legislatore.
Questi delicati riscontri sono svolti dagli organi di polizia, che forniscono la loro competente collaborazione agli Uffici Territoriali del Governo – Prefetture. Sono proprio gli esiti di tale attento monitoraggio a fornire i necessari elementi di valutazione all’Autorità di Governo, nell’ambito del Gruppo Interforze Provinciale per la verifica e l’analisi delle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti pubblici e nell’economia. Le cinque misure adottate dal Prefetto di Treviso hanno natura inibitoria, in quanto rendono il privato imprenditore impossibilitato ad essere parte contrattuale della Pubblica Amministrazione. Si tratta, quindi, di un significativo segnale, che conferma l’efficacia del dispositivo di vigilanza sulla sicurezza economico-finanziaria del territorio che fa capo alla Prefettura e può contare sul decisivo contributo delle Fiamme Gialle trevigiane
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