Cortina, Colle e Livinallongo “annesse” dagli Schützen

Mercoledì 3 Giugno 2020 di Raffaella Gabrieli
I manifesti incollati dagli Schützen in Agordino e Ampezzo
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Nel giorno della festa della Repubblica i comuni ladini di Colle Santa Lucia, Cortina d’Ampezzo e Livinallongo del Col di Lana - ma anche altri sul confine con l’Alto Adige - si sono ritrovati tappezzati da manifesti recanti la bandiera italiana e la scritta “Verrückt nach Süden”. Un blitz, quello effettuato nella notte, rivendicato dagli Schützen sudtirolesi, eredi folk delle milizie di un tempo per la difesa territoriale. Un modo come un altro per far comprendere a Roma la volontà di riappropriarsi dei paesi ex austriaci e staccarsi. La “performance” non è passata inosservata a sindaci e forze dell’ordine tant’è che gli incartamenti sono già sul tavolo del prefetto di Belluno. 
IL BLITZ
La scorsa notte gli Schützen altoatesini, lungo 25 strade e passi sul limite provinciale di Bolzano, hanno posizionato dei cartelli con la scritta “Verrückt nach Süden”. La frase ha un doppio significato: “pazzo per il sud” ma anche “spostato a sud”. In quest’ultimo caso il riferimento è al confine, che secondo gli intendimenti andrebbe trasferito un po’ più a sud per far ricomprendere nell’Alto Adige i tre comuni ladini un tempo austro-ungarici. «Il sud - dichiara in una nota Jürgen Wirth Anderlan, comandante dei “cappelli piumati” - ha da sempre un certo fascino, alcuni ne sono pazzi. Se però questo sud appartiene a uno Stato con una mentalità a grandi linee estranea, la situazione cambia. Gli ultimi tre mesi probabilmente ha aperto gli occhi anche chi era ancora indeciso. Restrizioni, caos e più vittime che in altri Stati: l’Italia non fa bene all’Alto Adige ed è un danno per tutte le persone che ci vivono». Da qui la volontà di riprendersi i “fratelli” collesi, ampezzani e fodomi e rinnegare la Capitale. 
IL COMMENTO 
«Un’offesa gravissima - il commento di Luca De Carlo, deputato e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia - Nemmeno loro fanno bene all’Italia. Rinuncino a tutti i benefici che possono permettersi con i soldi degli italiani e se ne tornino in Austria: abbiamo già difeso i confini e siamo pronti a farlo di nuovo. Hanno perso e queste sono le nuove regole: se non gli sta bene, possono andarsene quando vogliono, ma di là non troveranno gente pronta a regalargli soldi e potere come accade da troppi anni in Italia». «Sono patetici - sottolinea l’onorevole -: hanno insultato la memoria degli italiani morti per Corona virus, rovinato l’immagine mondiale delle Dolomiti con le scritte “los von Rom - via da Roma” e continuano a denigrare la patria che permette loro di amministrare il territorio come uno stato indipendente. Direi che ne abbiamo avuto abbastanza: quella è la porta, possono andarsene quando vogliono, nessuno di noi sentirà la mancanza. Se più di 100 anni non sono bastati per integrarsi, vuol dire che il problema è loro»
Ultimo aggiornamento: 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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