Concerto di Jovanotti sospeso, fan infuriati
L'organizzatore: "Non é colpa nostra"

Lunedì 15 Luglio 2013 di Michelangelo Cecchetto
Il diluvio durante il concerto
PADOVA - Spettatori che hanno chiesto di aprire i cancelli per poter andare al coperto delle tribune e che si sarebbero aspettati che fosse la security a farlo; portatori d'handicap rifugiati alla bell' meglio anche dentro ai bagni chimici per disabili oltre che nel posto medico avanzato.



Una trentina di interventi per il freddo, ma nessuna ospedalizzazione. Ma soprattutto le polemiche di coloro che sono andati via, pensando ormai fosse tutto rinviato anche per le indicazioni date, a loro dire, dagli addetti ai lavori. Sapendo, giunti a casa, che Jovanotti aveva ripreso a cantare. "L'organizzazione Zed non ha dato indicazioni" scrive Roberta, la sua è una delle tanti e-mail. La polizia ci ha assicurato che Jova non si esibiva più. Io e le amiche siamo tornate in Emilia, bagnate e convinte in un rinvio per la prossima settimana».



«È stato lo stesso Jovanotti a dire al pubblico quando ha avvisato dell'interruzione, di rimanere finchè non si verificava la praticabilità - spiega Diego Zabeo della Zed Entertainment, società organizzatrice - Noi in accordo con la Produzione di Jovanotti, abbiamo sempre detto che lavoravamo per il ripristino. Per dichiarazioni fatte da altri, non possiamo rispondere. Nessun sito meteo dava la previsione di un evento simile, c'era il 20% di probabilità di pioggia, pioggia però». Zabeo sottolinea anche: «Qualcuno dice che abbiamo fatto il concerto per non perdere soldi. Niente di più falso. Siamo abbondantemente assicurati e da un certo punto di vista sarebbe stata per noi la soluzione più facile. Avremmo però creato costi e problemi al pubblico che abbiamo voluto salvaguardare come sempre».



A ripercorrere con sdegno la sua “avventura” però è l'avvocato Luca Sciro: «Sono partito in scooter da casa con mia moglie e ho fatto appena in tempo a rifugiarmi al distributore di via Vicenza quando è arrivata la tempesta. Sempre al distributore ho incontrato altre due ragazze in moto che hanno chiamato dei loro amici all'interno dello stadio che ci hanno detto che tutto era sospeso e che in ogni caso si sapeva poco. Sul sito di Zed non c'erano comunicazioni, su Facebook idem. Così ho deciso di chiamare il numero della Polizia municipale e l'operatore mi ha detto che il concerto era stato annullato. Alle 23 abbiamo deciso di far ritorno a casa, per poi scoprire, verso l'una di notte, che il concerto era ricominciato, insomma una vera vergogna».



Quando il concerto è stato sospeso - scrive Costanza Moretti - io e un gruppo di amici siamo stati "dirottati" sotto gli spalti. Ad un certo punto un microfono ha annunciato che il concerto era definitivamente sospeso e siamo stati invitati a lasciare lo stadio. Dopo quasi un'ora, abbiamo sentito che il concerto era ripreso, abbiamo provato a tornare, con i biglietti alla mano, ma la polizia ci ha bloccati e fatti ritornare indietro. Non vogliamo con ciò fare un processo nessuno ma chiedere spiegazioni, per un concerto tanto atteso a cui non ci hanno permesso di partecipare e per centinaia di euro buttati al vento. Non si prendono in giro persone così, tuttalpiù che tutti i disabili sono stati allontanati appena dopo la sospensione del concerto. Non avevano il diritto anche loro di vedere e gustarsi un concerto?" (Ha collaborato Alberto Rodighiero)
Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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