Il dramma dell'agricoltore: «Papà contagiato, un incubo lungo 3 settimane»

Giovedì 23 Luglio 2020 di Camilla Bovo
Il dramma dell'agricoltore: «Papà contagiato, un incubo lungo 3 settimane»
BORGO VENETO È ancora ricoverato in Terapia Intensiva all’Azienda Ospedaliera di Padova l’imprenditore agricolo 58enne di Borgo Veneto, risultato positivo al Covid-19 il 3 luglio scorso, dopo una settimana trascorsa a casa accusando sintomi sempre più violenti. L’uomo vive in località Santa Margherita d’Adige con l’anziana madre, di 88 anni, la propria compagna, una 52enne dell’Est Europa già badante dell’anziana, e i due figli trentenni della donna. Per i quattro conviventi del 58enne era subito scattato l’isolamento. La madre e la compagna sono risultate a loro volta positive al Coronavirus, la prima con lievi sintomi e la seconda completamente asintomatica. I due figli, invece, sono risultati negativi.
L’ATTESA
«Dallo scorso martedì per noi è finita la quarantena – spiega il trentenne – Mia madre e la signora sono invece ancora in attesa di conoscere l’esito del secondo tampone. Fisicamente stanno comunque bene. La madre del titolare nei primi giorni sembrava molto debole e affaticata, ma ora si è ripresa». Molto più difficile è la battaglia che sta ancora combattendo l’imprenditore, tuttora unico ricoverato in Terapia Intensiva, dove è ancora intubato. «Martedì abbiamo ricevuto una telefonata piuttosto rassicurante dall’Azienda Ospedaliera – racconta ancora il ragazzo – Le condizioni del compagno di mamma stanno migliorando, seppure sia al momento ancora intubato. Il suo corpo sta iniziando a rispondere in modo più deciso alle cure. Insomma, il peggio sembra passato, anche se forse è ancora presto per esultare».
Sono state settimane davvero drammatiche e pesanti le ultime tre per i congiunti del 58enne. «Stavamo là, ad aspettare di sentire suonare il telefono, per avere notizie - spiega il trentenne – La scorsa settimana non abbiamo ricevuto nessuna telefonata per tre giorni di fila. Eravamo terrorizzati all’idea che potessero arrivare cattive notizie. Quando poi ci hanno spiegato che semplicemente erano troppo presi con il lavoro per chiamarci, abbiamo tirato un grosso sospiro di sollievo. Ma la paura ti resta addosso».
LO SCONFORTO
La più sconfortata è forse l’anziana madre dell’imprenditore. A 88 anni si è ritrovata ammalata, a pregare per il figlio ricoverato in Terapia Intensiva. «Ha passato i primi giorni a piangere e disperarsi – ricorda il figlio della badante – Ma uno non è che possa continuare a demoralizzarsi per tre settimane di seguito. E così a un certo punto si è un po’ tranquillizzata e ha cominciato a sperare. Ora queste ultime notizie, positive, sono sicuramente di grande aiuto per lei. Da qualche giorno ha ripreso a mangiare normalmente, ha ripreso più forza».
Nell’azienda agricola di Borgo Veneto tutti aspettano con grande trepidazione la guarigione del titolare. La paura sta pian piano lasciando il posto alla speranza e alla fiducia, ma il cammino affinché il 58enne possa essere spostato di reparto e poi essere dimesso appare ancora lungo e in salita. Intanto l’attività all’azienda agricola sta lentamente tornando alla normalità.
Con l’aiuto di Coldiretti, che ha seguito per quanto possibile la vicenda affiancando i due ragazzi che si trovano a gestire l’impresa agricola, tra ieri e oggi si stanno completando le operazioni di sanificazione dell’intera azienda, affinché possa ripartire a pieno ritmo l’attività lavorativa.
 
Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci