Donna sbranata dai cani, è in terapia intensiva. C'erano già stati un esposto e varie segnalazioni

Lunedì 22 Aprile 2024 di Serena De Salvador e Luisa Morbiato
Il condominio dove è avvenuta l'aggressione

PADOVA - Sui cani presenti nell’appartamento di Mortise dove giovedì una 83enne è stata azzannata dovendo poi subire l’amputazione di un braccio e un avambraccio erano già stati avanzati delle segnalazioni e un esposto, che a inizio anno avevano portato a un controllo da parte della polizia municipale e del Servizio veterinario. Nuovi tasselli si vanno dunque ad aggiungere alle indagini che sono in corso per fare luce sul drammatico episodio.


GLI ACCERTAMENTI
I carabinieri stanno lavorando per capire cosa esattamente sia accaduto nel primo pomeriggio del 18 aprile in un appartamento al primo piano di una palazzina di via Alberto Riva Villasanta 26, dove vivono l’anziana vittima e la figlia. Con loro anche diversi cani, tutti molossoidi di razza amstaff e american bully. Sette sarebbero stati quelli in casa quando l’83enne è stata trovata esanime in un lago di sangue, ma solo cinque di essi presenti nella stanza. In quella casa però negli anni si sarebbero avvicendati diversi esemplari, divenuti oggetto di diverse segnalazioni e di un esposto nei mesi scorsi.
Segnalazioni che riguardavano le condizioni in cui gli animali venivano tenuti. Ed è proprio questo che gli inquirenti ora dovranno accertare. I cani erano regolarmente registrati? Da dove provenivano? Erano gestiti in modo sano e responsabile? Avevano mai dato problemi in precedenza? Sono questi alcuni dei quesiti che ancora devono trovare risposta. Come pure le due domande principali: quanti cani hanno aggredito l’anziana? E cosa li ha scatenati? A inizio anno risulta che il controllo effettuato in casa abbia trovato gli animali in salute e senza problematiche comportamentali, tanto che erano rimasti in casa. E per il momento lo sono ancora: in attesa degli sviluppi investigativi sono stati visitati dal personale del Servizio veterinario e affidati alla figlia della vittima.
L’83enne nel frattempo resta ricoverata in terapia intensiva. È giudicata fuori pericolo di vita, ma i medici le hanno dovuto amputare l’intero braccio destro e quello sinistro all’altezza del gomito. È sveglia e ha visto i parenti, ma la situazione resta delicatissima.

Fondamentale sarà però il suo racconto, che appena possibile gli inquirenti raccoglieranno.


LE TESTIMONIANZE
L'aggressione ha sollevato molti commenti, in quartiere e nelle associazioni animaliste. Molti affermano di conoscere la situazione da alcuni anni e di aver inoltrato segnalazioni alle forze dell'ordine e all'Ulss. «La situazione è venuta alla luce e a farne le spese è stata l'anziana. Si dice tengano i cani per farli riprodurre e vendere le cucciolate – spiega C.L. –. Un paio d'anni fa un membro della famiglia d'estate era in strada con uno dei cani che è crollato per il caldo e lui ha iniziato a bastonarlo e a tirargli secchi d'acqua. Sono intervenuta con un'altra persona, abbiamo preso il cane e lo abbiamo portato dal veterinario. Perdeva sangue a fiotti, ha avuto bisogno di trasfusioni ma si è salvata e sono riusciti a riaverla. Purtroppo non si è trattato di un episodio isolato».
Un episodio documentato dalla donna, come lo sono state le urla che, afferma, «spesso provenivano dall'appartamento» e raccontate anche da alcuni vicini. «Urla dell'anziana – prosegue la testimone –, lasciata spesso da sola a badare ai cani. Urlava e chiedeva aiuto per cercare di separarli quando si attaccavano fra loro. Ma tanti hanno paura a parlare. Li tengono in spazi ristretti, poche le volte che vengono portati a passeggio, devono accontentarsi del terrazzino. Ora speriamo venga fatta luce».
 

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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