PADOVA - «Se vai in giro vestita in questo modo, te la cerchi». La frase, infelice, di un'amica, ha provocato in lei la decisione di uscire allo scoperto contro un certo tipo di atteggiamenti e di retropensieri. Martina Evatore, 20enne padovana, ha deciso di trasformare un concorso di bellezza in un megafono per ribadire la libertà di chiunque di vestirsi a proprio piacimento. Così l'altra sera ha sfilato sulla passerella di MissVeniceBeach a Jesolo - un concorso che ha proprio Il Gazzettino come media partner - indossando i vestiti che aveva addosso quella sera di tre anni fa quando, ancora minorenne, un uomo tentò di violentarla per strada. Mentre le altre concorrenti hanno presentato alla giuria i loro talenti nel canto o nel ballo, Martina ha deciso di sfruttare quell'occasione per prendere in mano il microfono e lanciare il suo messaggio: «Non è l'abbigliamento che istiga alla violenza».
Martina ha riferito la sua intenzione all'organizzatrice e presentatrice Elisa Bagordo che ha ben accolto la proposta.
LE RAGIONI DELLA SCELTA
«È una manifestazione di piazza, con un pubblico eterogeneo, un evento di divertimento e spensieratezza. Non potevo sapere come sarebbe stato accolto dalla gente. Mi sono espressa nel modo più naturale e serio possibile perché non perdesse valore». E alla fine uno scrosciante applauso le ha fatto capire che aveva raggiunto il suo obiettivo. «Il messaggio è stato colto, sono felice. È stata un sorta di liberazione, sono andata oltre». Un passo importante da quel 29 luglio del 2019: Martina era ancora minorenne quando all'Arcella, il quartiere più grande e multietnico di Padova, andando a piedi al compleanno di un amico, intorno a mezzanotte, venne avvicinata da un uomo sulla quarantina che si avventa su di lei. «Avevo fatto un corso di difesa personale con mio padre - ripercorre qui momenti la ragazza - così ho avuto la prontezza di reagire, cosa che l'aggressore non si aspettava. È scappato. È arrivata l'ambulanza e la polizia, i miei genitori hanno denunciato subito, ci sono state delle indagini delle quali, almeno io, non so più nulla. Quella sera il mio abbigliamento era normalissimo».
L'altra sera a Jesolo Martina ha conquistato il pass per la fase successiva del concorso, ma la vera vittoria è stata raccontare quel che le è successo. «Voglio dire a tutte coloro che si sono trovate o si troveranno in una situazione come la mia, che devono denunciare. Non bisogna stare in silenzio. Non ci si deve vergognare. Noi siamo le vittime».