Padova. Omesso versamento dell'Iva, il professor Montisci assolto in appello

Mercoledì 8 Maggio 2024 di Nicola Munaro
Il medico legale Massimo Montisci

PADOVA - Il fatto non sussiste, in pratica assoluzione con formula piena. È quella pronunciata dalla Prima sezione della Corte d’appello di Venezia nei confronti del professor Massimo Montisci. Il medico legale, difeso dall’avvocato Davide Druda, è stato così sollevato dall’accusa di omesso versamento dell’Iva per la quale nel giugno 2022 era stato condannato, in abbreviato, a un anno e due mesi.


LA VICENDA

Secondo l’accusa della procura padovana, il professore non ha presentato le dichiarazioni annuali ai fini Iva per gli anni 2014 e 2016 evadendo così le imposte.

Nel primo caso su un imponibile pari a 225.741,10 euro, l’ammontare dell’Iva evasa è stata di 53.073 euro; nel 2016 le prestazioni professionali hanno invece prodotto un reddito di 277.862,42 euro, con conseguente evasione Iva per 65.895 euro, stando al castello accusatorio. 


LA DIFESA

Nella sua arringa di fronte alla Corte d’appello, l’avvocato Druda ha riproposto lo spartito che già era stato sostenuto in primo grado: il legale ha spiegato che il fascicolo sull’omesso versamento dell’Iva, il cui destino è stato ribaltato a palazzo Grimani, è strettamente legato a quello per cui Montisci ha patteggiato diciotto mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, per abuso d’ufficio continuato e truffa pluriaggravata continuata ai danni dell’Università e dell’Azienda ospedaliera di cui è dipendente. In sostanza nel suo ruolo di dipendente con contratto a tempo indeterminato e a pieno orario dell’Azienda ospedaliera, Montisci non può essere considerato alla stessa stregua di un libero professionista. In altre parole le prestazioni compiute dal medico legale per conto degli uffici giudiziari o di privati non dovevano essere assoggettate al regime Iva. Morale: il professor Montisci non aveva alcun obbligo di emettere fatture. 
Per lo stesso motivo, ha sostenuto ancora la difesa, se a monte c’è stato un patteggiamento per l’attività svolta intramoenia (cioè tutte quelle prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa) non autorizzata, com’è possibile che il medico legale venga ora condannato perché stava lavorando come libero professionista? Anche perché - è stato l’ultimo passaggio del difensore - ogni vicenda è stata chiusa anche di fronte alla Corte dei Conti. 


90 GIORNI
Una tesi che i giudici di secondo grado hanno accolto in toto: le motivazioni verranno rese note tra tre mesi, ma l’assoluzione arrivata ieri in appello suona tanto da punto fermo dell’intera vicenda

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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