Sala negata ai libri gender: folla
al Bo per ascoltare l'autrice

Sabato 21 Novembre 2015 di Maria Grazia Bocci
Sala negata ai libri gender: folla al Bo per ascoltare l'autrice
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PADOVA - L’"effetto-Bitonci" è rimbalzato con forza ieri mattina nelle aule del Palazzo del Bo. Cinque sale, aperte in tutta fretta una dopo l’altra, hanno fatto fatica a contenere le oltre seicento persone arrivate per assistere alla presentazione del libro "Papà, mamma e gender" della filosofa Michela Marzano, alla quale il primo cittadino ha negato una sala comunale («sono dispiaciuta che non sia tra noi, sarebbe stato un bel segnale»). Non che la studiosa non sia abituata ai pienoni: da Valdagno a Venezia mai meno di duecento partecipanti, forse anche lì sull’onda delle polemiche. Ma l’appuntamento padovano ha fatto davvero il "botto".



Assente il padrone di casa, il rettore Rosario Rizzuto, che ha deciso di aprire le porte dell’Università dopo il diniego di Palazzo Moroni: ha ricevuto Marzano nel suo studio prima dell’incontro e ha delegato al dibattito, come già previsto, il prorettore Annalisa Oboe. Tra il pubblico, nell’aula "dal vivo", la Guella (la "C", la "Ederle", la "Mocenigo e la "D’Ayala" erano collegate in video-conferenza), l’ex rettore Giuseppe Zaccaria e il deputato Alessandro Zan, storico esponente del movimento omosessuale in città. Tanti i docenti, tanti gli studenti, tante le persone interessate al dibattito sempre più acceso sulla teoria gender. Fuori alcuni agenti di polizia, ma niente contestazioni. Michela Marzano, da vent’anni residente a Parigi, dopo aver fatto partecipi tutti del suo dolore per il massacro in Francia («ho il cuore gonfio di tristezza»), ha spiegato di aver scritto il libro «per fare chiarezza su tematiche complesse usando un linguaggio non accademico»...





Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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