La "guerra" dei plateatici, salgono a 8 i locali pronti al ricorso al Tar

Sabato 21 Dicembre 2019 di Mauro Giacon
Plateatici in piazza delle Erbe
PADOVA Dove eravamo rimasti? Nella battaglia dei pubblici esercizi contro la Soprintendenza che ha deciso di limitare spazi e tempi dei tavolini nelle piazze e di conseguenza contro il Comune che si era adeguato alle norme. Erano 5, una settimana fa, i locali intenzionati a fare ricorso al tar. La novità è che l’Appe, associazione provinciale pubblici Esercizi, che associa oltre 500 dei circa 1.000 locali che operano in città, si è schierata al fianco dei titolari dei bar e ristoranti, fortemente penalizzati dalle nuove regole.
LA POSIZIONE
«Proprio così – conferma Filippo Segato, segretario dell’associazione – abbiamo voluto dare un segnale concreto di vicinanza ai nostri associati e, pertanto, abbiamo dato incarico ai nostri legali di fiducia di presentare un’istanza di avvio di procedimento di regolamentazione della concessione dei plateatici, al fine di giungere in tempi ragionevoli a un protocollo d’intesa tra Comune, Soprintendenza e Regione, così come previsto dal Codice dei Beni Culturali».
Procedimento che, secondo l’Associazione degli esercenti, non è stato seguito nel definire le prescrizioni a carico degli esercenti: la norma statale prevede, infatti, l’obbligo dell’intesa tra la Soprintendenza, la Regione ed il Comune in tale delicata materia, cosa che per Padova non è avvenuta.
«In questi ultimi mesi – dichiara Segato – abbiamo tra l’altro assistito a continue modifiche delle prescrizioni: dagli orari degli ombrelloni, alle dimensioni dei plateatici concedibili, dai periodi dell’anno “vietati”, fino all’ultimo provvedimento che, di fatto, dimezza le occupazioni in piazza dei Signori solo da un lato, lasciando l’altro lato pressoché immutato».
E proprio quest’ultimo provvedimento è stato il fattore che ha convinto l’Appe a procedere per via ufficiale, notificando a Comune, Soprintendenza e, per conoscenza, alla Regione l’istanza di avvio del procedimento.
OTTO LOCALI
«Dal nostro punto di vista – specifica Segato – è un atto dovuto, al fine di affiancare e tutelare gli otto associati che hanno già presentato ricorso per chiedere la sospensiva e gli altri che sono in procinto di farlo (almeno altri tre o quattro). È chiaro, tuttavia, che non vogliamo assolutamente andare al “muro contro muro” con gli enti: siamo più che disponibili a ritirare tutti i ricorsi, qualora si giunga a un percorso concreto di revisione dei provvedimenti presi finora». Un’apertura al dialogo che gli esercenti sperano possa essere colta dal Comune e dalla Soprintendenza. «Infine – conclude Segato – rinnoviamo l’invito a tutti gli esercenti del centro storico a sostenere, non solo moralmente, ma anche concretamente, i colleghi che ci stanno “mettendo la faccia” nei ricorsi, con un piccolo contributo economico, al fine di alleviare le ingenti spese che derivano dalle pratiche con il tribunale amministrativo. Alcuni l’hanno già fatto».
IL PROVVEDIMENTO
Il provvedimento che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio, prevede il via libera all’installazione degli ombrelloni a giugno, luglio, agosto e settembre dalle 11.30 alle 19, sia in piazza dei Signori, sia per i due caffè, Vergnano e Goppion, di piazza Erbe. Due ore in più di prima. Però, nel resto dell’anno potranno avere solo il plateatico, esclusi i mesi di novembre, dicembre gennaio e febbraio, nei quali non sarà concesso nulla. 
La seconda limitazione riguarda il divieto di posizionare sempre ombrelloni, o tende, a ridosso di palazzo Moroni, per “tutelarlo dal punto di vista architettonico”: la proibizione riguarda i bar Caramel, da Romeo (Sotto il Salone) e Il tramezzino, e poi la Gineria, ma quest’ultima per salvaguardare Palazzo Sinigaglia in piazza della Frutta. Infine, l’ultima imposizione coinvolge soltanto piazza dei Signori, e precisamente le attività dal lato della Gran Guardia, che dovranno posizionare sedie e tavolini rigorosamente dentro le linee bianche disegnate per terra, e quindi avranno meno spazi.
 
Ultimo aggiornamento: 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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