Il racconto di Michela nell'inferno di San Vito: «Mancavano le scialuppe»

Venerdì 14 Luglio 2017
Il racconto di Michela nell'inferno di San Vito: «Mancavano le scialuppe»
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TREVISO/PADOVA - Il fuoco che dalla montagna scende a valle facendosi sempre più vicino e più di ottocento persone che sgomitano per salire sulla manciata di gommoni arrivati in spiaggia per metterli in salvo. Nell'inferno di San Vito Lo Capo dove mercoledì un rogo gigantesco ha ingoiato migliaia di ettari di macchia mediterranea, c'erano anche Francesco Li Volsi e Michela Sostero, volti noti a Treviso dove gestiscono un negozio di antichità in Calmaggiore, e il figlio di 11 anni. La moglie è padovana. Erano arrivati pochi giorni prima al resort Calampiso, un piccolo paradiso incastonato fra le calette sulla costa siciliana, a pochi passi dall'ingresso dello Zingaro, la più antica di tutta la regione.
«La scena in spiaggia è stata indimenticabile - racconta Michela -. Gli occhi bruciavano, mancava l'aria e quando abbiamo visto che i gommoni erano pochi abbiamo temuto il peggio: c'è stato un arrembaggio violento alle scialuppe, la gente sgomitava senza badare alla presenza di anziani e bambini. Io e mio figlio siamo stati tirati giù un paio di volte prima di riuscire a partire. Mio marito Francesco invece, che inizialmente non riuscivo a trovare, è salito per ultimo: è rimasto per tutto il tempo ad aiutare gli altri a salire sulle scialuppe».

 

Ultimo aggiornamento: 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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