PADOVA - La catena del contagio continua ad allungarsi. Salgono a quattro i casi di vaiolo delle scimmie accertati finora in provincia di Padova. Nelle ultime 24 ore, in occasione del tracciamento dei contatti stretti dei primi tre pazienti positivi al virus Monkeypox, è emerso un quarto contagio. Lo ha comunicato ieri l'Ulss Euganea: «Rendiamo noto che ci è stato notificato dall'Azienda ospedaliera un nuovo caso di vaiolo delle scimmie e il Dipartimento di Prevenzione, nella sua capillare e continuativa attività di tracciamento in coordinamento con la Regione del Veneto e il Ministero della Salute, ha individuato essere riconducibile alla medesima filiera di contagio.
Si tratta, dunque, di quattro giovani maschi residenti nel padovano, presi in carico dal reparto di Malattie infettive dell'Azienda ospedaliera per tutti i controlli e trattamenti del caso. Il contagio a quanto pare è partito da un ragazzo di origini spagnole, il primo a ricevere la diagnosi di vaiolo delle scimmie nel suo Paese d'origine. Tutti e quattro i ragazzi contagiati sono stati ricoverati agli infettivi, ma ieri tre sono stati dimessi. Al momento rimane solo un giovane in isolamento in Azienda ospedaliera. Nessuno dei quattro è mai stato in pericolo di vita o in condizioni preoccupanti. I sintomi accusati sono febbre, spossatezza, dolore muscolare e ingrossamento dei linfonodi. Oltre a eruzioni cutanee, soprattutto nelle zone intime, pruriginose. I quattro pazienti padovani sono stati trattati con paracetamolo per abbassare la febbre e antistaminico per eliminare la sensazione di prurito. A seguito della caduta delle crosticine delle pustole, il paziente viene considerato guarito. Secondo il Dipartimento di Prevenzione, la situazione è sotto controllo e non desta allarme. Le diagnosi di vaiolo delle scimmie sono state accertate dal laboratorio di Microbiologia dell'Azienda ospedaliera, punto di riferimento in Veneto assieme al Negrar di Treviso.