PORDENONE - Succede anche questo. Già, accade che un ragazzo che sta aspettando l’amica che deve tornare a casa dopo un pomeriggio trascorso insieme, blocca un bus di linea perché il “suo amore” stava ancora acquistando il biglietto e il mezzo stava per partire in orario. Il tutto è avvenuto a Portogruaro (Venezia), dove un giovane del posto, ha preteso che l’autista del pullman non partisse sino a quando non è salita la ragazza che era in ritardo. Da quanto si è appreso il mezzo dell’Atap, l’azienda dei trasporti locali di Pordenone doveva rientrare nella città sul Noncello con la corsa del tardo pomeriggio.
I CARABINIERI
L’autista in un primo momento non capiva cosa stesse accadendo, poi ha aperto le porte per sentire il ragazzo che - sempre bloccato davanti al muso dell’autobus - ha urlato che doveva ancora salire la sua ragazza che era andata ad acquistare il biglietto. L’autista a sua volta ha fatto presente che l’orario di partenza era già trascorso, ma non c’è stato nulla da fare. Il giovane, infatti, non si è mosso sino a quando la ragazza è arrivata ed è salita. L’autista a quel punto è partito con 10 minuti di ritardo. Un atto di galanteria, non c’è dubbio, ma con un piccolo particolare: si può ipotizzare il reato di interruzione di pubblico servizio. A questo punto sarà l’azienda a decidere se presentare una denuncia, anche se a quanto pare, lo stesso autista nell’immediatezza dei fatti aveva già chiamato i carabinieri per cercare di partire.
I BULLI
Mentre all’Atap stanno ancora visionando la telecamera interna per capire se il vetro del finestrino che si è rotto ed è caduto sulla strada l’altra sera dal bus degli studenti è a causa di un guasto o se è stata la pressione dei ragazzi spingendosi l’uno contro l’altro, a farlo precipitare, sempre nei giorni scorsi è stato segnalato un altro brutto episodio capitato sempre a bordo di un bus urbano della linea centrale di Pordenone. Ebbene, un vigilantes delle Mondialpol è stato insultato, minacciato e ridicolizzato da un gruppo di studenti ai quali aveva chiesto di mostrare il biglietto o l’abbonamento.
LA CONVENZIONE
L’Atap, infatti, per cercare di arginare i portoghesi, ossia le persone che viaggiano senza il biglietto o senza l’abbonamento, utilizza tre verificatori propri, poi ha fatto una convenzione con l’istituto di vigilanza che ha messo a disposizione altre quattro persone che una volta salite a bordo chiedono ai ragazzi (in gran parte vengono utilizzati nelle linee maggiormente frequentate dagli studenti) di mostrare l’abbonamento o il titolo di viaggio.
COSA È SUCCESSO
L’altro giorno il vigilante, una volta salito a bordo, ha iniziato a fare il suo mestiere, chiedendo appunto di mostrare il biglietto ai viaggiatori. Solo che un gruppo di ragazzi oltre a prenderlo in giro apostrofandolo, lo ha pure minacciato dicendo “chi ti credi di essere”, “noi non ti facciamo vedere nulla” “vai via che è meglio per te”. Per evitare problemi l’uomo è sceso da bus.
IL GIORNO DOPO
Una volta segnalata la cosa alla direzione gli è stato consigliato di rivolgersi alla polizia ferroviaria. E così ha fatto. Il giorno successivo il vigilante, accompagnato da due agenti della Polfer, mentre era a terra ha controllato i biglietti agli stessi ragazzi che il giorno primo lo avevano apostrofato con brutte parola. Alla vista degli agenti della Polfer nessuno ha detto una parola. Resta il fatto che - come segnalano anche i verificatori e gli stessi autisti - ogni giorno si creano tensioni e problematiche segno evidente che da un lato non mancano i bulli soprattutto tra gli studenti, ma dall’altro che la situazione sociale è tesa e che si susseguono le difficoltà che possono anche sfociare in momenti pericolosi. L’ordine del presidente Atap, Narciso Gaspardo, è comunque quello di denunciare sempre se viene coinvolto un autista o un verificatore sul bus.