PORDEONE - Anche a Pordenone si è sfiorata la tragedia. E non una, ma ormai quattro-cinque volte negli ultimi due-tre anni. Ciò che è accaduto a Montebelluna dove un uomo di 34 anni ha deciso all'improvviso di farla finita a causa dei debiti accumulati con il gioco d'azzardo, scuote anche la provincia di Pordenone e fa emergere il cuore profondo di un fenomeno i cui numeri sono stati sviscerati più volte, ma che nascondeva il dramma di alcuni casi-limite. Negli ultimi 24-48 mesi, infatti, il Dipartimento delle dipendenze dell'Azienda sanitaria è intervenuto per aiutare alcune persone che a causa delle ludopatie avevano manifestato sintomi tali da indurre a pensare che potessero compiere gesti di autolesionismo e in seguito una parte ha tentato il suicidio. La terapia impostata dal team guidato da Carla Bristot, però, è fortunatamente intervenuta in tempo e ha evitato il peggio in tutte le situazioni segnalate e ora i casi più gravi hanno concluso il percorso riabilitativo. Resta una cicatrice, fatta di disperazione e debiti che fanno da anticamera a gesti estremi. C'è chi ha perso tutti i risparmi e chi ha messo in difficoltà (fino a perderle, in alcuni casi) le proprie famiglie, giocandosi buona parte del futuro. Ma a preoccupare, oggi, è soprattutto la parte sommersa del fenomeno...
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