ZOPPOLA (PORDENONE) - Un sorpasso finito male. La tragedia del 2 gennaio sulla Cimpello Sequals, la strada regionale 177 del Friuli Occidentale ormai costellata di croci, è stata ricostruita dai carabinieri del Radiomobile di Pordenone anche sulla base di due testimonianze che imputerebbero l’invasione di corsia da parte dell’ambulanza, in un tratto con linea continua, a una manovra di sorpasso che Graziella Mander, 59 anni, volontaria della Croce rossa di Maniago, non sarebbe riuscita a concludere. Lo schianto contro il tir della Trans Ghiaia di Valvasone Arzene, che a pieno carico viaggiava in direzione Pordenone diretto a Oderzo, è stato così potente da ricacciare indietro l’ambulanza, finita contro il Bmw X5 guidato dalla maniaghese Paola Mian, 64 anni, residente a Siena, rimasta quasi illesa. Il mezzo pesante, con il semiasse anteriore spezzato, ha sbandato sul lato opposto di marcia sfondando il guardrail: nella cabina Pierantonio Petrocca, 52 anni, di Valvasone Arzene, al suo primo giorno di lavoro con Trans Ghiaia, non ha avuto scampo. Stesso destino per Claudia Clement, 80 anni, originaria di Fideris Dorf, in Svizzera, e residente a Vivaro, che alla Croce rossa aveva chiesto un trasporto privato per un accertamento al Policlinico universitario di Padova. L’unica sopravvissuta è Kristyna Costantini, 37 anni, volontaria della Croce rossa, anche lei sull’ambulanza.
LA TESTIMONIANZA
Ed è dai pochi ricordi di Kristyna che emerge un particolare importante, che potrebbe fornire uno spunto per la ricostruzione della dinamica e sul perché Graziella Mander abbia invaso la corsia opposta.
LE INDAGINI
Intanto sul fronte giudiziario non restano aperti interrogativi. Il procuratore facente funzioni Maria Grazia Zaina conferma la responsabilità dell’autista dell’ambulanza. «Valuteremo se affidarci a una consulenza tecnica», ha specificato. Ma - che sia stata una manovra errata o un malore improvviso - la ricostruzione dei carabinieri e, soprattutto, le testimonianze raccolte, non lasciano aperti dubbi sulle cause dell’incidente: un’invasione di corsia. Un fascicolo per omicidio stradale è stato aperto dal sostituto procuratore Federico Baldo, ma è destinato a seguire la via dell’archiviazione, perché l’unico indagato, l’autista dell’ambulanza, ha perso la vita. Mezzi e telefonino della 59enne sono già stati dissequestrati e le famiglie delle vittime sono state autorizzate a celebrare i funerali.