La sicurezza sul lavoro è una cosa serie.
LA MAPPA
Il prezzo per il montaggio e lo smontaggio dei ponteggi può anche arrivare a 15 euro al metro quadro. Non esattamente noccioline. E allora che si fa? Semplicemente a volte il ponteggio non si usa. «E durante i controlli - riferiscono fonti di vertice dell’Azienda sanitaria - scopriamo che la prevenzione delle cadute dall’alto è molto spesso estremamente carente». Vuol dire che gli operai salgono sui tetti e su superfici alte senza alcuna protezione. «Si fa affidamento, sbagliando, sulle proprie capacità». E la tragedia è dietro l’angolo. Nell’ultimo anno di rilevazioni, ad esempio, non sono mancati nemmeno cantieri del tutto senza ponteggi, con gli addetti che si arrampicavano sui tetti senza rispettare nemmeno una norma. «In altri casi - riferiscono sempre dall’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale - si trattava invece di ponteggi molto precari».
L’INSEGNAMENTO
Il secondo capitolo dolente è quello che riguarda la formazione. È un obbligo di legge per qualsiasi azienda che si rispetti e degna di tal nome. Ma sfogliando idealmente i verbali dei tecnici della prevenzione nei luoghi di lavoro, si scopre come in realtà troppo spesso la formazione sia soltanto qualcosa che è rimasto sulla carta. In poche parole, ci sono gli attestati e le firme, ma nei fatti gli addetti non conoscono gli elementi di base della sicurezza che invece dovrebbero essere figli della formazione stessa. «Mancano le fasi di verifica e di apprendimento, a volte non sono presenti i moduli di rischio. Ci troviamo di fronte ad adempimenti che sono meramente formali», è ciò che emerge dai tecnici della prevenzione dell’ospedale pordenonese. Una situazione che non risulta diversa nemmeno in provincia di Udine. L’edilizia in questo caso è uno dei settori più a rischio, ma anche in alcune fabbriche si dimostrano evidenti le carenze in fatto di sicurezza.
In sostanza, ai controllori basta una domanda mirata a un lavoratore preso a campione per arrivare alla verità. E questa verità è spesso quella di una formazione rimasta solamente in calce ad un attestato e assolutamente non traslata sul piano reale. Con tutti i rischi del caso.
LE SANZIONI
Il dipartimento dell’ospedale di Pordenone, guidato dalla dottoressa Claudia D’Alessandro, è impegnato su scala quotidiana nelle operazioni di controllo in decine di aziende di tutto il territorio.
E le multe non mancano. Solamente nel corso del 2023 - l’ultimo anno per il quale si possono avere dei dati consolidati e già inseriti nel “cervellone” del dipartimento - sono state “staccate” circa duecento sanzioni in tutto il Friuli Occidentale. Un numero che risulta essere triplicato se si include anche il territorio - più ampio - della provincia di Udine.
Ci sono nel dettaglio due tipi di contravvenzioni ed hanno un’efficacia nettamente diversa. Esistono ad esempio le multe che colpiscono il singolo lavoratore in caso di non osservanza delle regole riferite alla sicurezza durante l’orario di lavoro. E si parte in questo caso da circa 150 euro per le violazioni di misura minore.
Alle aziende, invece, possono essere anche comminate sanzioni che raggiungono i 5-7mila euro. Ma com’è facile intuire, si tratta di cifre che per molte realtà produttive risultano del tutto irrisorie. In poche parole, costa di meno rischiare.