PORCIA (PORDENONE) - Era immaginabile. L'aria era già pesante giovedì, dopo l'incontro nazionale con i vertici aziendali. Ed è rimasta tale anche ieri. Con un'indicazione in più: i sindacati e la Rsu di fabbrica di Porcia sono pronti a qualsiasi azione, sciopero incluso, ma solo dopo il 18 gennaio, quando Electrolux comunicherà ufficialmente come, quando e dove scatteranno gli esuberi previsti dal piano economico mondiale.
IL CLIMA
Tempo di assemblee, ieri, nello stabilimento Electrolux di Porcia.
I TURNI
Ieri si è discusso anche del periodo di chiusura natalizio. Una prima opzione prevedeva lo stop alla produzione dal 15 dicembre fino al 3 gennaio. Le parti sociali hanno chiesto invece di tornare al lavoro l'8 gennaio, mentre l'azienda ha presentato una controproposta: si chiude il 19 dicembre e si torna al lavoro il 4 di gennaio».
LA POLITICA
«La scure che pende sugli stabilimenti italiani di Electrolux e in particolare quello di Porcia diventa sempre più preoccupante. Dopo le vicende legate alla scongiurata cessione a Midea e il mancato impegno del Governo a sostenere il settore del bianco, la situazione di sofferenza è rimasta e per questo è necessario che le istituzioni, nazionali e regionali, chiariscano come affronteranno la partita per salvaguardare uno stabilimento strategico per tutto il territorio». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni del Pd.