Al termine della gara di Crotone, ha preso la parola il presidente Mauro Lovisa. «Fino a quando eravamo in 11 contro 11 la gara è stata aperta.
Poi l’espulsione purtroppo ha complicato tutto. Da lunedì metteremo dei giocatori fuori rosa perché bisogna dare dei segnali - rivela - Bisogna fare molto di più. siamo una società piccola, cresciuta negli anni ma che ha sempre lavorato con serietà. Abbiamo sbagliato alcune scelte a inizio anno, i playout sono però ancora alla portata, mancano ancora venti partite. Dobbiamo provarci con uno spirito diverso e giocatori che sentano questa maglia». Lovisa ha detto la sua anche su Bruno Tedino. «È un allenatore che abbiamo voluto e che ha un’idea. Anche in dieci per venti minuti siamo stati in partita - ricorda - È normale che dovessimo concedere qualcosa. Tedino non è in discussione, anzi. Ha bisogno di ragazzi che lo seguano mettendo gli esperti giusti, in linea con la visione della società. Sono venuto apposta a Crotone e li ho visti già la mattina prima della partita, a partire dall’atteggiamento di qualche giocatore. Se qualcuno non ti segue è giusto che vada a giocare altrove». Confermato Tedino, Lovisa ha parlato del campionato. «Il livello è molto alto, ci sono tante squadre importanti, ma anche noi possiamo giocarcela e lo si è visto per un’ora. Poi il 3-1 ci ha tagliato le gambe e contro il Crotone bravo a far girar palla in dieci era difficile. Il campionato è molto difficile, ma noi non l’abbiamo sottovalutato: in panchina e indisponibili avevamo giocatori importanti. Alcuni, evidentemente, non adatti alla nostra mentalità e modo di far calcio, questo è l’errore che abbiamo fatto come società. Siamo friulani e tosti, non molleremo e a Lignano fra quattro mesi vedremo dove sarà il Pordenone in classifica». Il mercato potrà dare una mano. «Intanto dovremo fare delle uscite, che è difficile. A Crotone si può anche perdere, ma non così. Credo che sul primo calcio di rigore l’arbitro sia stato un po’ generoso. Ringrazio i tifosi, ci tengono e sono presenti anche nelle trasferte lunghe. È per loro che devo fare delle scelte, dare un segnale forte. Se dobbiamo retrocedere lo faremo con voglia di crescere e fare bene».