Le Poste a caccia di portalettere, ma pochi si fanno avanti. «Stipendi al minimo e troppi part time»

Nuova richiesta di personale anche per la provincia, ma è sempre più difficile. C'è tempo fino a mercoledì per candidarsi

Lunedì 15 Aprile 2024 di Loris Del Frate
Le Poste a caccia di portalettere, ma pochi si fanno avanti. «Stipendi al minimo e troppi part time»

PORDENONE - Corrispondenza in ritardo, buche delle lettere vuote per giorni, poi all'improvviso si ritrovano all'interno cinque sei lettere o bollette da pagare che oramai in diversi casi arrivano quando la data è scaduta, oppure manca un solo giorno. Non è cambiata di molto la situazione in città sul fronte della distribuzione della posta rispetto ad alcuni mesi fa e, anzi, in alcune zone è pure peggiorata.

E la questione non riguarda solo il capoluogo del Friuli occidentale, ma l'intera provincia pur a macchia di leopardo e la stessa cosa vale per gli altri territori regionali.


La ricerca di portalettere

Non a caso da tempo le poste in regione stanno cercando portalettere, ma è sempre più difficile. L'ultima richiesta è degli scorsi giorni. «Poste Italiane - si legge sulla nota inviata - ricerca in Friuli Venezia Giulia portalettere da inserire con contratto a tempo determinato. Per candidarsi è sufficiente inserire, entro mercoledì 17 aprile, il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito poste italiane.it, nella sezione "Carriere" dedicata a "Posizioni Aperte" in cui sono indicati i requisiti per partecipare alla selezione. I candidati saranno inseriti con contratto a tempo determinato in relazione alle specifiche esigenze aziendali.

I requisiti per la candidatura

I requisiti richiesti per la candidatura - si legge ancora - sono il possesso di un diploma di scuola media superiore con votazione minima 70/100 o diploma di laurea, anche triennale, con votazione minima 102/110 e patente di guida in corso di validità idonea per la guida dei mezzi aziendali. Chi verrà selezionato - conclude la nota - si occuperà del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate) nell'area territoriale di propria competenza». Una ricerca di personale, dunque, che però già da tempo non sta sortendo l'effetto sperato. «In effetti -spiega il segretario generale della Filctem Cgil, Antonio Albino - la ricerca di personale all'interno di Poste italiane ricorre molto spesso, perché i contratti sono veramente tirati all'osso è in più gran parte delle assunzioni sono part time. È evidente che non è possibile pensare di pianificare una vita con contratti e stipendi di quella portata. Siamo intorno ai mille euro mensili. Posso dire - va avanti - che molti si prestano perché lavorare con un contratto part time e per sei mesi, consente di acquisire crediti che possono essere utili per una assunzione a tempo indeterminato scalando la graduatoria, ma la strada è lunga e faticosa e senza alcuna soddisfazione».


Tra disservizi e risparmi aziendali

La carenza di personale, ma anche le assunzioni con il contagocce non consentono, dunque, di poter avere un servizio di consegna della posta continuativo su tutte le aree cittadine. I presidi con le maggiori difficoltà sono l'area del pordenonese e del triestino. «Le politiche aziendali - va avanti il sindacalista - sono per lo più legate a un risparmio il più alto possibile delle spese e questo comporta ovviamente delle problematiche, sia per i lavoratori che per gli utenti nel caso della corrispondenza da consegnare. Ci sono diversi portalettere che arrivano da sud e fanno sacrifici enormi per restare sei mesi nella nostra regione con stipendi bassi e part time. Il tutto per riuscire a scalare la graduatoria. Ma la corsa ai risparmi aziendali - conclude Antonio Albino - non riguarda solo le poste. Non a caso posso fare l'esempio di quanto sta accadendo sul fronte delle vetrerie. Non si trova il personale, almeno così affermano, ma un colloquio viene fatto anche tre volte con la stessa persona per dissuaderla. E se per caso viene poi assunta gli stipendi, con turni pesantissimi, non superano i 1.400 euro. Nel frattempo chi è in fabbrica deve lavorare per due».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci