Incendio al mobilificio Santarossa
Adesso è caccia al piromane

Domenica 1 Luglio 2018 di Alberto Comisso
Il rogo alla Santarossa è doloso
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PRATA - Rogo al magazzino della Santarossa, la Procura di Pordenone ha aperto un fascicolo per incendio doloso a carico di ignoti. Come dire che ora è caccia al piromane. Gli inquirenti, anche se manca ancora l’ufficialità, sembrano avere ormai pochi dubbi a riguardo: il rogo che ha distrutto il magazzino della Santarossa Components di Villanova sarebbe stato appiccato da qualcuno. Forse per vendetta o forse peraltri motivi anche in considerazione del fallimento dell’azienda decretato dal Tribunale. 
Diversi gli elementi che farebbero propendere per il dolo: la velocità di propagazione delle fiamme, il fatto che all’interno del magazzino non ci fossero macchinari che favorissero il processo di autocombustione e, non in ultimo, l’individuazione di quattro punti d’innesco del rogo. Poco prima dello scoppio dell’incendio, giovedì mattina un metronotte si era assicurato che, all’interno e all’esterno della struttura, non ci fossero anomalie. E’ ingiustificata, dunque, la velocità con la quale le fiamme hanno divorato la superficie di 4mila metri quadrati prima che giungessero sul posto le prime squadre dei vigili del fuoco. L’area, come detto, è sotto sequestro. La struttura è pericolante e nei prossimi giorni, nominato dalla Procura, un perito incaricato effettuerà un sopralluogo alla ricerca, soprattutto, di ulteriori elementi utili all’indagine e, in particolare, tracce del presunto acceleratore che avrebbe alimentato le fiamme.
LE MACERIE
Prima, però, una ditta specializzata dovrà provvedere alla rimozione delle macerie senza però alterare lo stato dei luoghi. Il perito stesso sarà affiancato dai vigili del fuoco del Niat (Nucleo investigativo antincendi territoriale) che, con tecniche sofisticate, hanno già repertato alcuni campioni che sono stati portati a Mestre dove si trovano i laboratori del Nucleo Nbcr. Tra quindici giorni dovrebbero arrivare gli esiti degli esami condotti, che dovrebbero definire meglio il quadro della situazione. Intanto ieri mattina l’ultima squadra rimasta a presidiare il magazzino della Santarossa Components ha abbandonato il luogo. Nell’area c’è ancora del fumo ma i focolai sotto le macerie non desterebbero più preoccupazione: non c’è il rischio che possano riattivarsi. Giovedì, nel giro di due ore, del magazzino era rimasto ben poco: tutto era crollato, compresa la maggior parte delle spesse pareti di cemento che sorreggevano la copertura realizzata con del materiale leggero. Nulla è stato risparmiato, nonostante l’arrivo dei vigili del fuoco - una quarantina provenienti dai Comandi provinciali di Pordenone, Udine, Treviso e Venezia - abbia scongiurato che le fiamme potessero propagarsi anche ad altre parti dell’edificio, in particolare quelle adibite alla promozione che comunque erano sufficientemente lontano dal luogo dell’incendio.
Alberto Comisso
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Ultimo aggiornamento: 19:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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