Anche i primari devono timbrare:
il giudice dà ragione all'Ulss

Mercoledì 29 Aprile 2015 di Loris Del Frate
Anche i primari devono timbrare: il giudice dà ragione all'Ulss
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PORDENONE - Saranno pure dirigenti di alto livello, ma ora sono costretti a timbrare il cartellino e a garantire all’Azienda almeno 38 ore di lavoro alla settimana. E poco importa se il loro contratto parla di flessibilità sugli orari e raggiungimento dei risultati indipendentemente dalla presenza in reparto, ora i primari del Santa Maria degli Angeli (così come delle altre strutture dell’area vasta) dovranno attenersi alle "nuove regole". A dare ragione all’Azienda 5 (quando è stato presentato il ricorso le due Aziende, Ospedale e Ass6, erano ancora separate) il Tribunale di Pordenone che ha confermato un decreto che già andava in quel senso ed era stato depositato dal giudice del lavoro. Insomma, anche i primari dovranno garantire un numero minimo di ore in corsia (38, appunto), così come dovranno vidimare con il badge la loro presenza in reparto come del resto già fanno tutti gli altri dipendenti degli ospedali pordenonesi.

Sino ad oggi i primari non avevano alcun obbligo di timbrare il cartellino, così come non avevano un orario preciso da rispettare in reparto. Per la verità a Pordenone gran parte di loro il tempo lo marcava comunque con il badge, ma più che altro per definire i confini della libera professione rispetto all’orario del servizio pubblico. L’azienda ospedaliera negli ultimi tre bandi per la ricerca di un dirigente responsabile (Chirurgia della Mano, Otorino e Rianimazione) ha però introdotto un passaggio in cui ha sancito per il vincitore del concorso l’obbligo di essere presente almeno 38 ore in reparto e di timbrare con il cartellino. Era stata la sigla sindacale Anpo (associazione primari ospedalieri) a presentare ricorso contro il bando configurando il fatto come un comportamento antisindacale in quanto il dirigente per contratto ha l’obbligo di raggiungere i risultati previsti, ma all’interno di un lasso di tempo flessibile. Insomma, non contingentato. Il giudice del lavoro, però, aveva dato ragione all’Azienda ospedaliera. Da qui il ricorso al Tribunale con il relativo pronunciamento di alcuni giorni fa.

Il giudice ha sentenziato che non c’è alcun divieto di porre un marcatempo anche per i primari ospedalieri e di individuare pure per loro un periodo di tempo preciso nel quale essere presenti in corsia. I bandi dell’Azienda ospedaliera, quindi, sono legittimi e si possono attuare subito. La sentenza a questo punto sarà ampliata a tutti i dirigenti dei reparti che dovranno utilizzare il cartellino per marcare la loro presenza in corsia e soprattutto dovranno lavorare almeno 38 ore in reparto. Anche se sforeranno il tempo indicato l’eventuale sovrappiù non potrà essere considerato comunque come straordinario. Una vittoria per l’ospedale, ma la sentenza rischia di aprire fronti anche in altre strutture dove la presenza dei primari in reparto a volte è considerata quasi come una sorta di miraggio.
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