PORDENONE/ UDINE - Si sono esibite al Forum di Assago, al Parco della Musica, all'Arena di Verona, hanno calcato palchi importanti e vinto concorsi internazionali, ma ora è diverso, perché - per usare un claim che non passa mai di moda - Sanremo è Sanremo. Sono venticinque le ragazze del Piccolo Coro Artemia di Torviscosa, un paesino di tremila anime in provincia di Udine, che questa sera saliranno sul palco del teatro Ariston per accompagnare il duetto Annalisa e La Rappresentante di Lista, nella serata dedicata alle cover. La canzone? Uno dei successi degli anni Ottanta, Sweet Dreams degli Eurythmics. «Speriamo sia la volta buona che faccia ballare tutto l'Ariston» scherza Denis Monte, direttore del Coro.
I PREPARATIVI
A poche ore dalla performance l'adrenalina comincia a salire. «Il pensiero di essere lì, dove in questi giorni si sta concentrando tutta la programmazione delle tv e tutti i social, ti fa capire che evidentemente stai andando in un posto che è l'ombelico della musica italiana».
COM'È NATO TUTTO
La convocazione è arrivata solo un mese fa. A inizio gennaio «ero a casa» racconta Anna, una delle coriste, «quando mi arriva un messaggio di Denis, che diceva: "Ragazze siete libere il 9 e il 10 febbraio?" Io compio gli anni il 10 e sapevo che quel giorno coincideva con la finale del Festival, quindi ho risposto: "Per Sanremo sì". Lui ha detto: "Esatto". E allora abbiamo capito, eravamo tutte felici. Io ho cominciato a saltare per tutta la casa dalla gioia». Monte ci svela come è nata l'opportunità di misurarsi con il contesto musicale più importante d'Italia. «A dicembre abbiamo fatto due concerti strepitosi con Elisa al Forum di Assago, registrati da Canale5 e trasmessi in tv alla Vigilia e a Natale. Suppongo che in quell'occasione Annalisa fosse davanti allo schermo o tra il pubblico a Milano. Tra Capodanno e l'Epifania, il suo manager o qualcuno della casa discografica mi ha chiamato, mi ha detto che siamo piaciuti molto ad Annalisa e voleva proporci di fare qualcosa con lei alla serata delle cover di Sanremo. Io ho subito accettato, pensando alla grande esperienza che avrebbero fatto le ragazze. E loro non ci hanno pensato un secondo a dire di sì, pur facendo i salti mortali con i loro impegni, perché - è bene ricordarlo - sono un coro amatoriale. C'è chi studia, chi sta per laurearsi, chi lavora, chi quest'anno si sposa. Però sono qui, perché questo è un tempo irripetibile». È proprio così, perché «per tutta la vita l'hai visto in televisione» commenta Anna «e dal vivo non ti sembra reale». Portafortuna per la serata? «Non ci servono, noi ci portiamo fortuna a vicenda. E questa è una delle cose belle quando fai parte di un coro».