PORDENONE - Non sono bambini. E non sono neppure stranieri. Sono tutti italiani gli studenti pordenonesi che si sono ritrovati con la scabbia, una malattia causata da un acaro, lo Sarcoptesscabiei, che scava cunicoli appena sotto alla pelle, all'interno dei quali le femmine depositano le uova. Alla loro schiusa, 3-4 giorni dopo la deposizione, le larve risalgono sulla superficie della pelle, dove si sviluppano e da cui partono per colonizzare altre aree della pelle o infestare altre persone. Una malattia spesso causata dalla poca pulizia e che a volte viene diagnosticata ai migranti, costretti a dormire dove possono, dopo viaggi della speranza massacranti e a volte con un alto rischio di morire.
La situazione a scuola
C'è da fare un passo indietro per capire cosa è successo. Una scuola superiore di Pordenone nei giorni scorsi ha segnalato il fatto che alcuni studenti continuavano ad avere un prurito molto forte e a lamentare sulla pelle delle macchie rossastre.
Cosa fare
Già sabato il direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Asfo, Lucio Bomben aveva fatto presente che lunedì mattina si sarebbe tenuto un vertice per capire l'origine della scabbia negli studenti e affrontarla con le cure adeguate. In realtà ieri mattina, dopo alcune verifiche il Dipartimento ha preferito scrivere una lettera alla scuola spiegando esattamente i vari passaggi e i comportamenti da adottare. In pratica le classi dovranno essere pulite a fondo e dovrà essere fatto un trattamento contro gli acari. Non sarà, però, necessario chiudere la scuola. I ragazzi interessati, invece (come detto tutti italiani e senza alcun contatto con i migranti) dovranno fare per alcuni giorni il trattamento necessario. Oltre a lavarsi spesso dovranno anche utilizzare un prodotto apposito per far scomparire gli acari. L'istituto aveva già dato indicazioni in questo senso. Nella lettera, inoltre, il medico, ha anche spiegato che non ci sono particolari problemi per questo tipo di malattia e che tutti devono stare tranquilli e seguire il trattamento. Per evitare nuovi contagi chi è stato vicino ai ragazzi dovrà usare le stesse precauzioni e questo vale per i compagni di classe, i fratelli e i genitori.
Non è certo la prima volta che capitano dei focolai di scabbia, anche se era capitato in alcune case di riposo e in qualche asilo, anche se si deve tornare indietro nel tempo. Più recente, invece, un altro focolaio, quello dei pidocchi sui capelli. Anche in questo caso una delle colpe è la scarsa pulizia.