Stalker condannato per pedinamenti e allusioni di minacce con pistola alla vicina di casa

Alla parte civile disposto un risarcimento di 10mila euro. Era già stato punito per aver interferito nella vita della donna

Giovedì 20 Luglio 2023 di C.A.
Pedinamenti, allusioni e minacce a un amico con la pistola: tormenta la vicina di casa per anni

PORDENONE - Quattro anni di inferno per colpa di un vicino di casa molesto.

Pedinata e minacciata, era costretta a uscire accompagnata per paura di incontrarlo e subire le sue vessazioni. La sentenza pronunciata ieri dal giudice Francesca Ballore ha punito con due anni di reclusione uno stalker della Bassa, un uomo di 51 anni a cui non è stata concessa la condizionale e a cui si contestata la recidiva specifica negli ultimi cinque anni. Era stato già raggiunto nel 2014, infatti, da un decreto penale di condanna per interferenze nella vita privata della donna. L’imputato era difeso d’ufficio. Le conclusioni della pubblica accusa erano state pesanti: 3 anni e 4 mesi di reclusione per i fatti contestati in due diversi procedimenti penali che sono stati riuniti e contemplano episodi che vanno dal 2015 al 2019. Alla vittima, 44 anni, costituita parte civile con l’avvocato Gina Mauro del Foro di Udine, il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 10mila euro. Le spese di costituzione, come previsto in questi casi dalla normativa, l’imputato dovrà versarle a favore dell’Erario, perché la vittima ha diritto al gratuito patrocinio.


I fatti

La Procura ha ricostruito numerosi episodi di stalking. I due abitano nello stesso condominio e lui si appostava nelle parti comuni per molestarla. Le sbarrava il passaggio, diventava volgare, la inseguiva lungo le scale e la insultava. Angosciata e spaventata dai comportamento del vicino, la donna inizialmente ha cercato di sopportare. Ma poi la situazione è diventata insostenibile, perché lui la offendeva, mimava gesti a sfondo sessuale costringendola a rinchiudersi in casa o in auto. I suoi appostamenti nelle parti comuni del condominio erano diventate un tormento. «Prima o poi - le aveva detto un giorno - imparerai la lezione». Era arrivato anche a strattonarla, trattenendola finché non era riusciva a divincolarsi e a rifugiarsi nella propria abitazione.

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Le minacce

Le moleste erano continue. A un certo punto ha cominciato ad avvicinarsi alla donna parlando ad alta voce - o fingendo di farlo - con persone al telefono. In un’occasione, avvicinandosi al balcone dell’appartamento della vicina, ad alta voce disse che avrebbe trovato il modo di «fargliela pagare e di farla star zitta una volta per tutte», definendola «un problema da eliminare una volta per tutte». L’episodio più inquietante risale a gennaio 2019. Lei stava parcheggiando l’auto in garage, quando il 51enne si è avvicinato parlando al telefono e facendo riferimento a qualcuno che non avrebbe avuto problemi a «venire con la pistola e spararle in mezzo agli occhi». Continuava a spaventarla facendo riferimento a una britola, levarini e una mazzetta a portata di mano per «fargliela pagare una volta per tutte». La denuncia della vittima ha portato all’apertura del fascicolo per presunto stalking: ieri la condanna in primo grado.

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