PORDENONE - «Non chiedo nulla, voglio solo morire da italiana». Lucia Salamon, 85 anni, è seduta su un divano nella hall dell’hotel Santin; accanto la nipote Miriam, 32 anni di grinta e dolcezza. Sono arrivate a Pordenone lunedì scorso da Tunisi, inseguendo un sogno carezzato a lungo e finora rimasto tale. Sono venute in Friuli senza alcun appoggio, tra mille difficoltà comprese quelle linguistiche. Miriam parla francese, la nonna Lucia capisce l’italiano, la sua lingua madre. Ma parlarlo è un’altra cosa. Nulla però sembra distogliere le due donne dal loro obiettivo: far riottenere a Lucia la cittadinanza italiana, persa nel 1957 dopo aver sposato un tunisino. Il matrimonio è stato celebrato a Tunisi e all’epoca la sposa perdeva automaticamente la cittadinanza di nascita per acquisire quella del marito. Lucia Salamon è diventata Lucia Benalì, ma il suo cuore è sempre rimasto italiano...
Ultimo aggiornamento: 10:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nonna migrante dopo mezzo secolo
Giovedì 21 Aprile 2016 di Susanna Salvador
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