«Poste Italiane, troppi i disservizi», ultimatum della Regione Veneto

Giovedì 23 Febbraio 2017 di Raffaella Ianuale
«Poste Italiane, troppi i disservizi», ultimatum della Regione Veneto
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«Rivedere la consegna a giorni alterni e mantenere gli uffici nei paesini di montagna e campagna». Chiare e precise le richieste avanzate a Poste Italiane dall’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin che annuncia che entro quindici giorni convocherà «il tavolo regionale di coordinamento sui servizi postali per fare il punto, assieme alle autonomie locali, sulla situazione nel nostro territorio e formulare gli impegni irrinunciabili che il Veneto pone a Poste Italiane». Un incontro che permetterà quindi di capire quali siano i disguidi per coloro che si ritrovano con la consegna della posta un giorno sì e l’altro no, ma anche per chi ha dovuto rinunciare all’ufficio postale nel proprio territorio. Disservizi già registrati in numerosi Comuni veneti con i sindaci che hanno impugnato l’ascia di guerra.

«Devono garantire un servizio di qualità e funzionale alla comunità» aveva sbottato nei giorni scorsi Dario Scopel, sindaco di Seren uno dei 44 comuni della provincia di Belluno penalizzati dalla politica dei tagli di Poste Italiane.
Sullo stesso fronte il primo cittadino di Tarzo, in provincia di Treviso, Gianangelo Bof che si è già rivolto ad un ufficio legale per fare ricorso al Tar e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea contro la riduzione del servizio di recapito. Ma i disservizi nella consegna della posta si sono avuti pure a Stienta in provincia di Rovigo. E la lista delle lagnanze è lunga ognuno con le proprie storie di bollette giunte dopo la data di scadenza, di referti ospedalieri attesi e mai recapitati, di bollettini delle tasse comunali mai ricevuti dai commercianti. Tutte situazioni che saranno raccolte nell’incontro che l’assessore regionale intende fare tra quindici giorni. «Entro un mese Poste Italiane dovrà presentare alla Conferenza Unificata Stato-Regioni un piano completo dei servizi che l’azienda intende garantire ai territori - prosegue Lanzarin, che ha ricevuto la delega dal presidente Luca Zaia per affrontare la questione - in Veneto non siamo più disponibili a tollerare i disservizi causati dalle novità introdotte dalla riorganizzazione». Da parte sua Poste Italiane per ora non commenta le istanze avanzate da Manuela Lanzarin che all’indomani dell’incontro a Roma convocato dal ministro per le Regioni Enrico Costa - al quale hanno partecipato l’amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio, le Regioni, l’associazione dei Comuni Anci e l’unione dei Comuni delle comunità montane Uncem - incalza Poste Italiane e chiede proposte concrete per risolvere i problemi che si sono venuti a creare con l’avvio due anni fa del piano di riorganizzazione degli sportelli e dei servizi. «Con il ministro Costa e i rappresentanti delle altre Regioni abbiamo dato 30 giorni di tempo a Poste Italiane – dice Lanzarin – perché rimoduli la distribuzione dei servizi e del personale nel territorio e presenti un pacchetto completo di proposte per risolvere le criticità, in particolare i disservizi nella consegna della corrispondenza a giorni alterni». Apprezza quindi che l’azienda di Francesco Caio investa in servizi digitali e di prossimità, ma ritiene anche che «la nuova frontiera telematica non deve privare i cittadini, e in particolare gli anziani e gli abitanti delle zone più marginali, dei servizi base come la corrispondenza». L’assessore ha inoltre convocato il tavolo veneto di coordinamento che coinvolge oltre alla Regione, l’Anci e l’Uncem. «In questa occasione - conclude - monitoreremo lo stato dei servizi e disservizi postali e formuleremo le richieste che il nuovo piano nazionale di Poste Italiane, atteso a fine marzo, non potrà disattendere».
Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 08:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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