ADRIA - «Mio figlio era seduto su una bomba, ma non lo sapeva e nemmeno noi sospettavamo». Luisa Marani è ancora straziata dal dolore per la morte di Nicolò Bellato, morto il 22 settembre 2014 nella tragedia della Coimpo. Era accorso dall'ufficio per aiutare le altre tre vittime della tragedia, tutti stroncati dalle esalazioni venefiche di una vasca. Ora che l'inchiesta che ha portato a sei arresti e 41 indagati per traffico illecito di rifiuti, chiede giustizia per suo figlio.
Ultimo aggiornamento: 08:24
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