Spogliata, violentata e lasciata senza conoscenza lungo la strada

Giovedì 23 Luglio 2020 di Francesco Campi
Spogliata, violentata e lasciata senza conoscenza lungo la strada
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ROVIGO Un pomeriggio insieme a quello che ha spiegato di considerare solo un amico e niente più. E che si sarebbe conclusa venendo soccorsa dal Suem sul ciglio di una strada alle porte di Rovigo, in stato di incoscienza. Sprazzi di ricordi. La giovane, al tempo appena maggiorenne, ricorda di aver fumato una canna a casa dell’amico, di aver bevuto una birra, ma nient’altro. Ricorda di aver percepito un retrogusto amaro. Poi di essersi sentita male. Di essere stata spogliata e distesa sul letto del ragazzo. Di essere stata rivestita. Di aver visto lui che si spogliava e di aver subito le sue attenzioni sessuali. Non molto altro. Ma ricorda di aver detto di sentirsi male, di non riuscire a stare in piedi e di aver poi perso gradualmente conoscenza. E anche di aver chiesto di essere accompagnata in ospedale e di aver momentaneamente ripreso i sensi mentre si trovava da sola, in un luogo che non riusciva a riconoscere, isolato.
ALLARME AL FRATELLO
È in quel momento che avrebbe mandato al cellulare del fratello un messaggio con la propria posizione, per poi svenire nuovamente. E svenuta sarebbe stata trovata anche dal personale sanitario dell’ambulanza accorsa dopo la chiamata al 118 fatta dal fratello. Tuttavia, dai successivi controlli in ospedale, non sarebbe emerso nulla di particolare, nonostante le attenzioni dedicate alla giovane ragazza, anche alla luce del suo strano e frammentato racconto. Segni di un rapporto sessuale estorto con la violenza non ne sono stati trovati. Né sono emersi sintomi o valori che potessero portare a pensare a un’intossicazione da sostanze stupefacenti. Anche l’alcoltest non ha rilevato nulla di significativo. Ma il fatto che fosse stata spogliata mentre non era in grado di comprendere bene quello che stava accadendo sembrerebbero essere stati trovati nella mancanza di alcuni indumenti e in altri indossati al contrario.
RINVIO A GIUDIZIO
Una vicenda con molte ombre che risale al 26 maggio di due anni fa. E che proprio ieri ha visto il giudice Raffaele Belvederi decidere il rinvio a giudizio nei confronti dell’amico, oggi 25enne, residente a Polesella, chiamato a rispondere dell’accusa di violenza sessuale e di omissione di soccorso, così come richiesto dal sostituto procuratore Sabrina Duò che ha coordinato le indagini. Sarà quindi un processo, che si aprirà il prossimo 11 ottobre, a chiarire cosa sia davvero accaduto quel giorno e a fornire delle risposte sul perché dell’improvvisa perdita di conoscenza della giovane, sull’attendibilità e sugli eventuali riscontri del suo racconto per quanto riguarda, in particolare, l’essere stata spogliata e gli atti sessuali che avrebbe subito, e, per ultimo, ma non ultimo e, anzi, domanda forse cruciale per ricostruire tutta la vicenda, sul perché l’amico, secondo quanto da lei ricostruito, l’abbia fatta salire sulla sua macchina per poi abbandonarla sul ciglio di una strada invece di accudirla in casa o di accompagnarla in ospedale come lei chiedeva, oppure, ancora, di avvertire un suo familiare perché si occupasse di lei viste le sue precarie condizioni in quel momento.
OMISSIONE DI SOCCORSO
Per valutare nel complesso anche l’effettiva e complessiva capacità d’intendere e volere della giovane sono state eseguite anche due consulenze in audizioni protette. A difendere il 25enne è l’avvocato Lorenzo Pavanello, mentre la giovane si è costituita parte civile con l’avvocato Anna Osti. Ora, dunque, saranno le testimonianze e gli eventuali elementi ulteriori che saranno illustrati nel corso del processo a fornire appigli perché si possa arrivare ad una corretta ricostruzione di quelle ore di “buio” e a portare, quindi, ad un giudizio su quanto fatto, o non fatto, dal 25enne.
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Ultimo aggiornamento: 14:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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