Una comunità energetica per mille abitanti, l'archistar Boeri svela i suoi piani: «Così farò rinascere l'ex Zanussi»

Mercoledì 27 Settembre 2023 di Matteo Negro
L'architetto Stefano Boeri illustra il progetto per l'area ex Zanussi

CONEGLIANO - Era già stato a Conegliano ben prima di sapere che avrebbe seguito, anni dopo, la progettazione di una delle aree cruciali per il futuro della città. Il professor Stefano Boeri, fresco dello European Lung Foundation Award (premio per coloro che danno un contributo al servizio della salute nel campo respiratorio), è tornato ieri, 16 settembre, per presentare pubblicamente l'atteso progetto di rigenerazione dell'area ex Zanussi.

Abbiamo visto il rendering, sarà quanto verrà realizzato?
«Quello che è stato anticipato non è altro che la nostra proposta.

Un borgo che punta a rigenerare un'intera area, devo dire molto vasta, che per il 98% è impermeabilizzata e che rischia di continuare a restare ferma, così come è stato negli ultimi anni. Quella che abbiamo presentato è solo un'idea che verrà poi corretta, modificata, migliorata dal confronto anche con il Comune».

Solo un "punto zero" da cui partire, dunque?
«La Stefano Boeri Architetti lavora così: sviluppiamo idee che sono sempre sottoposte a un processo di partecipazione attraverso i tavoli o le presentazioni con le comunità e gli stakeholder. Il nostro è un modus operandi che intende essere il più trasparente possibile. Abbiamo voluto dare un punto di partenza su cui discutere le rispettive visioni».

Cosa si deve attendere la città del Cima?
«Stiamo parlando del futuro di un'area centrale come localizzazione: Conegliano è ai piedi delle Colline Unesco che sono una risorsa straordinaria, ha due aeroporti vicini, in aggiunta, si trova fra Venezia e Cortina. Il Borgo Verde avrà importanti servizi per il territorio, così da restituire alla città del Cima il suo protagonismo che la possa far divenire un polo d'attrattiva per imprenditori e creativi internazionali».

Cosa l'ha colpita, al primo sopralluogo dell'area Zanussi?
«È un'area immensa, la cui eccezionalità è data non solo dalla sua importante storia, che ha vissuto diverse fasi di sviluppo, ma anche dall'essere in prossimità di piazza Cima. Altri complessi industriali non sono così vicini al cuore cittadino. Ricorda il contesto dell'operazione che abbiamo realizzato a Eindhoven, con il recupero degli stabilimenti della Philips. Ecco, qui la Zanussi è un po' quel che è stato in terra olandese il colosso dell'elettronica».

Nei Paesi Bassi è stato previsto il social housing. Conegliano sarà più vicina al target del Bosco Verticale?
«Il Bosco Verticale di Milano ha dei costi che sono improponibili per Conegliano. Sicuramente, se vogliamo parlare di un luogo anche per i giovani (pure internazionali), serve dare all'utenza la possibilità di accedere a questi spazi, magari con prezzi calmierati rispetto al mercato libero. È comunque presto per parlarne e non abbiamo ancora dei tempi di realizzazione. Posso anticipare che qui è previsto l'arrivo di circa un migliaio di abitanti, quindi non mancheranno proposte concrete e realizzabili, nonché sostenibili e socialmente utili (che includeranno anche un eventuale polo scolastico, ne discuteremo). Questa è rigenerazione urbana, con la possibilità di avere tutto ciò che occorre a cinque minuti a piedi».

Come armonizzare un simile intervento con il resto della città?
«Non basta creare funzioni isolate che rischierebbero di non avere una vitalità collegata ai quartieri circostanti. Abbiamo ripreso l'idea originale di "Sette Borghi", puntando a non consumare ulteriore suolo. L'idea è quella di creare un piccolo quartiere con molti spazi pubblici al servizio di tutti e con un'innovazione interessante sotto il profilo ambientale (un esempio, la quasi totale autosufficienza delle residenze dal punto di vista energetico): siamo di fronte a una possibile "comunità energetica" di cui si parla molto in questo periodo nell'urbanizzazione di oggi. Qui nascerà un quartiere connesso con le altre vie, con i parchi circostanti, con l'esistente».

Anni addietro aveva già conosciuto Conegliano, come l'ha ritrovata?
«È una città che ha dei posti bellissimi e affascinanti. Rispetto al passato l'ho trovata un po' "stanca", desiderosa di una crescita che spero il Borgo Verde possa contribuire a dare. Conegliano ha davanti un'occasione unica, credo in questo modello di rilancio che terrà il proprio centro storico come riferimento. Attenzione al paesaggio, alle tradizioni, ma anche nuovi spazi urbani vivibili di grande qualità».
 

Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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