Scoppia maxi focolaio in casa di riposo: tre morti e 120 positivi

Lunedì 7 Dicembre 2020 di Laura Bon
La "Guizzo Marseille "di Volpago dov’è esploso un focolaio

VOLPAGO - Mentre dilaga il focolaio alla casa di riposo Guizzo Marseille di Volpago con la decisione di trasferire i negativi, ne scoppia un altro all’Umberto primo di Montebelluna. La diffusione del Covid all’interno dell’istituto di Selva del Montello, frazione di Volpago, è sfuggita di mano.

In un paio di giorni il numero di positivi, fra i 136 ospiti, è passato da 27 (dato di sabato) a 94 (numero fornito ieri) mentre rimane pressoché stabile quello degli operatori contagiati (oltre una ventina).

Si sono verificati anche tre decessi, uno in ospedale e due all’interno della struttura. Una situazione divenuta esplosiva, con vari familiari sul piede di guerra e grosse difficoltà gestionali, dato l’alto numero di malati anche fra il personale. È per questo che l’Usl ha deciso il trasferimento della trentina di ospiti attualmente negativi in altre strutture. Sembra ci sia la disponibilità dell’Israa di Treviso, ma potrebbe non essere sufficiente ad accogliere tutte le richieste. Il trasferimento dovrebbe avvenire domani. 


L’ALLARME
Intanto, anche in un’altra casa di riposo, quella di Montebelluna, ci sarebbero 47 ospiti positivi al test rapido e si attende l’esito del molecolare. Ma al momento la situazione appare sotto controllo. Chi preoccupa, e molto, è invece la Guizzo Marseille. Un’esplosione del genere in così pochi giorni infatti ha dato adito a sospetti e accuse. Lo stesso direttore generale dell’usl 2 Francesco Benazzi non le manda a dire. «La questione alla Guizzo Marseille avrebbe dovuto essere gestita meglio da parte dei vertici dell’istituto - dice il direttore generale - individuando prima i casi e gestendo meglio l’isolamento dei positivi».

Il sindaco di Volpago, Paolo Guizzo, che sta seguendo minuto per minuto la questione, di fronte alle proteste di queste ore difende però la struttura: «Tutti parlano, ma credo che il fatto che finora non si siano verificati casi rappresenti la dimostrazione che la gestione in questi mesi è stata accurata. Purtroppo il virus è subdolo e contagiosissimo. Inoltre tenere sotto controllo gli anziani, magari allettati, è relativamente semplice. Il problema del contagio sta però riguardando anche molti ospiti del centro psichiatrico Salzani adiacente alla Guizzo Marseille e caratterizzato da un’unica gestione e in quel caso è meno agevole l’isolamento». Sul fatto che lo stesso ci sia stato però il sindaco non ha dubbi. «La struttura, data l’ultimazione di un’ala al piano terra, si presta benissimo alla suddivisione in più parti fra loro senza contatto. Quando le positività sono emerse, gli ospiti positivi sono stati trasferiti nell’ala appena ultimata al piano terra». Per quanto riguarda i decessi aggiunge: «Avevano il Covid, ma qualche caso era asintomatico. Quindi le cause della morte probabilmente sono state altre». 
LA STRUTTURA
Intanto a Montebelluna la situazione è in evoluzione. Il presidente della casa di riposo Umberto I, Giovanni Gasparetto, spiega: «Nella giornata di domenica i responsabili della struttura hanno riscontrato alcuni casi di residenti e personale risultati positivi al tampone rapido. Per massima precauzione verso residenti e operatori, la struttura fin è stata subito messa in sicurezza: tutti i residenti sono stati isolati nei rispettivi nuclei con le necessarie separazioni, sono stati creati i percorsi e il personale è stato organizzato con appositi turni, flussi di servizio, e tutte le altre misure previste dai protocolli dell’Umberto I, in collaborazione con l’apposita task force dell’Usl 2. Sono stati avvisati inoltre tutti i familiari e il servizio di videochiamate tra familiari e residenti è stato incrementato. È stato anche informato il sindaco di Montebelluna Elzo Severin». Ed è stato proprio Severin ad annunciare ieri il numero dei positivi al test rapido: sarebbero 47. Al momento, comunque, tutti gli ospiti sarebbero asintomatici e ora si attende l’esito dei molecolari. «Credo - dice il primo cittadino - che molto spesso il dilagare del virus non dipenda solo dalla qualità della gestione ma anche dalla virulenza del ceppo entrato nell’ambiente». 
 

Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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