Coronavirus. Insulti contro i runner. Pittis: «Minacciare è da cretini, ma state a casa»

Giovedì 19 Marzo 2020 di Paolo Calia
Polizia locale controlla le Mura di Treviso. Riccardo Pittis critico con chi insulta i runners

TREVISO - C’è chi li vorrebbe prendere a colpi di fionda o chi parla di “cecchini”. Ma c’è anche chi ha provato a passare alle vie di fatto investendo di insulti isolati runner sorpresi a correre attorno alla città lungo la Restera. E ormai qualcuno inizia ad avere paura: «Si sta scatenando una campagna d’odio». I pressanti inviti a “restare a casa” ripetuti ossessivamente da medici, autorità e personaggi noti stanno, purtroppo, provocando anche delle conseguenze imprevedibili: qualche testa calda li sta prendendo troppo sul serio. I cretini abbondando e il confine tra l’insulto e l’aggressione diventa sempre più labile. Il messaggio però va dato: restare a casa ferma il contagio. E il sindaco Mario Conte intende lanciarlo anche con atti concreti: da oggi partiranno i posti di blocco della polizia locale per controllare tutti quelli che verranno trovati in giro, runner compresi.

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LINEA COMUNE
È stato il governatore Luca Zaia il primo a lanciare severi moniti verso chi non rinuncia alla propria corsetta nemmeno in tempo di crisi ma, ovviamente, ha sempre condannato ogni tipo di accesso. E se chiede la modifica del decreto dove si consente l’attività all’aperto e sanzioni più severe per chi viene sorpreso in tuta e scarpette, ancora maggiore severità pretende verso chi si diverte a distorcere il senso di semplici inviti al buon senso. Il sindaco Conte segue la stessa linea: «Non posso tollerare nessuna violenza verbale e men che meno  fisica. Guai a scatenare una caccia all’uomo, guai a chi distorce i messaggi di questi giorni e se la prende con chi corre, attività permessa da un decreto purtroppo troppo fumoso. Faccio però appello al senso di responsabilità di tutti: prendiamoci cura di noi stessi, pensiamo a quello che possiamo fare noi. Agli altri ci penseranno il sindaco e le forze dell’ordine».

L’ANALISI
Altro personaggio a intervenire sull’argomento è Riccardo Pittis, indimenticato capitano e bandiera della Benetton Basket più vincente della storia. Dal suo profilo Facebook lancia una riflessione sull’opportunità di restare in casa, di evitare ogni tipo di allenamento all’aperto stimolando molto commenti, qualcuno a dir poco sopra le righe. «Purtroppo - osserva - mi rendo conto che i cretini siano sempre in agguato e si dovrebbero controllare le parole. La situazione però è drammatica e la gente esasperata. Tutte le persone in prima linea in questa guerra come dottori e infermieri, stremati dalla fatica continuano a pregarci di stare a casa per non aggravare una situazione già di per se disastrosa. Anche gli scienziati dicono che l’unico modo per non diffondere il virus e stare a casa: trovo a dir poco inconcepibile che alcune persone non capiscano che andando a farsi la loro corsetta quotidiana, come se nulla fosse, legittima tutte le teste bacate a pensare che se lo fanno loro allora possono andare tutti a fare due passi. E così la gente non sta in casa. Abbiamo la necessità tutti di fare qualcosa e di dare il buon esempio. Quindi mi dispiace che dei cretini minaccino le persone che corrono, perché oltretutto la legge glielo permette. Però chiedo una cosa a quelli che corrono: avete voglia di fare un piccolo sacrificio anche voi e rinunciare ad un vostro piacere della vita, così come noi tutti stiamo rinunciando ai nostri? Possiamo per una volta giocare di squadra e vincere assieme?».

I DIVIETI
Intanto, con l’avvicinarsi del weekend, il sindaco Conte annuncia una stretta nei controlli: «Da domani (oggi ndr) la polizia locale farà posti di blocco per verificare le auto in circolazione, capire se hanno motivo di andare in giro.

E verranno fermate anche le persone che circolano a piedi. Saranno dei controlli a tappeto. Si va in giro solo se si ha un motivo valido. L’invito è sempre lo stesso: state a casa».

Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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