MERETO DI TOMBA (UDINE) - Si aggiunge un nuovo tassello investigativo nell'indagine relativa all'omicidio dell'89enne Benita Gasparini, l'anziana uccisa con due coltellate lo scorso 19 luglio nella sua abitazione di Pantianicco, frazione di Mereto di Tomba. A seguito degli approfonditi interrogatori svolti nelle scorse settimane nei confronti delle persone più vicine alla donna uccisa, ieri mattina gli uomini del Rac, il Reparto analisi criminologiche dell'arma dei Carabinieri di Roma, hanno eseguito un nuovo sopralluogo all'interno della casa situata tra via D'Annunzio e via Percoto, dove la pensionata è stata assassinata.
IL SOPRALLUOGO
Da quanto emerso l'attività si è concentrata sull'osservazione di dettagli volti a risalire alle caratteristiche psicologiche della vittima e del suo aggressore, al fine di rivelarne abitudini, usanze, ma anche la serialità dell'assassino.
IL LAVORO
Un lavoro minuzioso che è volto ancora alla risoluzione del "giallo", a quattro mesi di distanza dall'efferato omicidio. certosino, finalizzato a dare un nome a chi ha ucciso Benita Gasparini. «All'interno della casa aveva spiegato l'esperto della scena del crimine, Edi Sanson sono stati utilizzati alcuni reagenti chimici, come la ninidrina, che hanno già dato i primi risultati ma che per avere un esito ottimale necessitano di almeno quindici giorni». Nel corso dei precedenti sopralluoghi i Ris avevano analizzato anche un capello trovato sulla porta, due portamonete, il ceppo di coltelli dal quale è stato preso il coltello utilizzato per colpire l'anziana, un canovaccio e un calendario. «Nelle stanze è stato effettuato un doppio trattamento specifica Sanson, che supervisiona il caso su incarico dalla famiglia della vittima. Oltre all'utilizzo dei reagenti per la ricerca di impronte dattiloscopiche, è stata effettuata anche un'ulteriore ricerca biologica. Tutto questo consentirà a uno dei figli di Benita, Gabriele Cisilino, di rientrare in casa sua facendo in modo di non disperdere nessun reperto che potrebbe risultare potenzialmente utile alle indagini, che, lo ricordiamo, sono ancora aperte a 360 gradi».
Tutte le piste - da quella che fin dall'inizio aveva portato a sospettare un dissidio interno alla famiglia a quella della rapina - restano ancora aperte oltre ai familiari della donna c'è anche una intera comunità, quella di Pantianicco e di Mereto di Tomba che attende di sapere cosa sia successo in quel tragico 19 luglio scorso e chi sia stato ad uccidere la donna.