Le diagnosi esilaranti dei medici argentini “tappabuchi”. E l'ospedale assume un traduttore

Giovedì 7 Settembre 2023 di Camilla De Mori
Le diagnosi esilaranti dei medici argentini “tappabuchi” in Friuli. E l'ospedale assume un traduttore (foto pexels)

La “radiografia del collo dell’utero” a un uomo sulla sessantina, con buona probabilità senza cervice, ma con un trauma cervicale da incidente stradale. Uno “studio radiografico della mamma cosciente”, qualsiasi cosa questo significhi, per una paziente con un dito malconcio. Sono stralci di alcune delle segnalazioni arrivate all’orecchio dei sindacalisti sugli scivoloni linguistici in italiano che sarebbero stati fatti nei referti compilati durante alcuni dei turni coperti nei mesi estivi da medici esterni di origine sudamericana, forniti da una società privata all’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale quest’estate al Pronto soccorso di Latisana, per far fronte alla carenza di personale e mantenere aperto il servizio. Va detto con chiarezza che tutti - e quindi pure i medici, anche i più capaci - possono sbagliare, soprattutto in un reparto con ritmi da pentola a pressione come una struttura di prima linea sanitaria (per dire, i medici argentini sono stati fra i professionisti chiamati ad affrontare l’emergenza in A4 di pochi giorni fa). Ed essere italiani madrelingua non è sempre un antidoto agli svarioni. Se il presidente di Aaroi Emac Fvg Alberto Peratoner parla di «imbarazzanti esempi di “barzellettiere medico”», l’Azienda sanitaria ammette che qualche segnalazione di tipo linguistico fra quelle che riportiamo sono arrivate all’ente «ma non di recente».

Il direttore generale Denis Caporale assicura che, per gli aspetti linguistici, la società privata ha garantito il coordinamento sanitario di una dottoressa e che la stessa AsuFc ha provveduto ad assicurare la presenza di un mediatore-traduttore. L’Azienda pubblica invita poi gli utenti che dovessero riscontrare eventuali imprecisioni nei referti a informare l’ospedale. La società privata (la stessa che ha ottenuto pochi giorni fa l’appalto dei servizi medici del Pronto soccorso latisanese per i prossimi 8 mesi), contattata per un riscontro, non ha inteso commentare. 


LE SEGNALAZIONI
Alla voce “situazione attuale” in uno dei verbali che sarebbero stati compilati durante i turni in appalto, segnalati anche ad Aaroi Emac, si legge: “Paziente (uomo ndr) viene ricoverato per trauma cervicale, per incidente stradale a bassa velocità, con cintura di sicurezza. Riferisce di un tamponamento. Esce dall’auto, un incidente di 4 ore, iniziato 2 ore fa con dolore al collo e nausea. Prestazione: radiografia del collo dell’utero e del torace, nei limiti della norma, nessun segno di frattura”. In un altro caso, del 30 giugno scorso, una paziente donna “arriva con parenti per trauma dito mano sinistra. Studio radiografico della mamma cosciente”, si legge nel referto segnalato al sindacato. Per un altro paziente viene descritta una “impressionante moderata disidratazione dovuta alla mancanza di appetito”. Fra queste segnalazioni, Caporale ammette che «qualcuna» è arrivata anche all’Azienda, «ma non di recente». In un altro caso il camice bianco annota: “Malatia: nega. Medicina cronica: nega. Abitudini: fumatore gerarchico”. In un altro referto segnalato al sindacato si legge: “Le membrane mucose secche e pallide sono annotate, non ittero”.


L’AZIENDA
«L’inserimento dei medici argentini presso il Pronto soccorso di Latisana - fa sapere il direttore di AsuFc Caporale - è stato caratterizzato da una fase di affiancamento organizzato dal primario e dai colleghi. Gli aspetti linguistici sono stati gestiti fin da subito attraverso il confronto con la società friulana a cui fanno riferimento i medici, la quale ha da subito offerto un coordinamento sanitario da parte di una dottoressa di Udine con esperienza in emergenza-urgenza. In aggiunta a questo, AsuFc ha provveduto a garantire il supporto da parte di un mediatore-traduttore in loco. Peraltro, al di là della questione linguistica, i medici argentini sono apprezzati dai colleghi dei reparti dell’ospedale di Latisana per il livello culturale e professionale dimostrato. Quanto alle riferite imprecisioni contenute nei referti, invitiamo eventuali utenti che dovessero riscontrarne a dare opportuna informazione alla Direzione medica dell’Ospedale di Latisana al fine di prendere in carico in modo appropriato il problema». Parrebbe anche - ma Caporale non lo dice - che per i futuri bandi per medici esterni sarà richiesta una certificazione di lingua italiana di livello B2.


IL SINDACATO
Il presidente del sindacato di anestesisti e rianimatori Fvg Aaroi Emac, Alberto Peratoner ci va giù duro: «Gli imbarazzanti esempi di “barzellettiere medico” offerti dalla nuova privatizzazione del Pronto soccorso di Latisana - dice Peratoner - farebbero sorridere se non fossero una triste e pericolosa realtà quotidiana a discapito dei cittadini del Fvg e della qualità del nostro sistema sanitario». Peratoner denuncia «una situazione ai limiti dell’accettabile, con i giovani incolpevoli colleghi argentini lanciati nella mischia, con la chimera di grandi guadagni e le promesse di carriera e cittadinanza». Il presidente di Aaroi Emac invita a fare approfondimenti, per il Pronto Soccorso di Latisana anche «sul perché la fuga degli infermieri dopo quella dei medici sia ormai una emorragia inarrestabile, sul perché la Direzione AsuFc nasconda sotto il tappeto tutte le criticità emerse. Dove sono il sindaco di Latisana e gli amministratori locali?», si chiede Peratoner.

Ultimo aggiornamento: 18:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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