AQUILEIA (Udine) - Con l’arrivo dell’estate sono ricominciate le campagne di scavo archeologico ad Aquileia, condotte con l’autorizzazione della Soprintendenza Fvg da diverse università, tra cui quelle di Udine, di Trieste, Padova e Verona. L’obiettivo degli studiosi è quello di riportare “a galla” i pezzi di storia antica di questa città che, prima della devastazione di Attila, nel 452, era grandiosa, fastosa, la quarta come importanza dell’Impero Romano, fondata nel 181 avanti Cristo, popolata da 200mila persone. Le aree oggetto di scavo sono tante e da tanti anni i terreni attorno alla basilica patriarcale restituiscono, poco alla volta, le testimonianze di quest’urbe che contava un circo, un importante porto fluviale, il teatro, il foro, templi, il circo, le mura – di cui non resta quasi nulla -, le grandi terme e tante splendide ville.
Ma com’era, Aquileia, prima di essere messa a ferro e fuoco, di essere spazzata via? Un’ipotesi di come si presentasse a commercianti, viaggiatori, militari e abitanti, di tutte le razze e provenienti da tanti Paesi del mondo, è offerta dalla ricostruzione ideata dalla Fondazione Aquileia e realizzata dalle agenzie Nudesign e Ikon che combina rifacimenti virtuali (nelle foto), video ed esplorazioni interattive dei siti, consentendo ai visitatori di utilizzare il proprio dispositivo come una “finestra temporale” sull’Aquileia degli antichi romani e come videoguida interattiva.
Com'era Aquileia prima di essere
Venerdì 22 Luglio 2016 di Paola Treppo
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