Campagna Lupia. Jessica morta a 31 anni per un melanoma: «Scambiato per tumore benigno». Medico a processo

Martedì 7 Maggio 2024 di Roberta Brunetti
Jessica morta a 31 anni per un melanoma: «Scambiato per tumore benigno». Medico a processo

CAMPAGNA LUPIA - Sarà processato per omicidio medico l'anatomopatologo dell'Ulss 13 che, nel 2010, sbagliò la diagnosi dell'esame istologico sul neo di Jessica Foscarin, la giovane di Campagna Lupia, all'epoca 19enne, che sarebbe morta dodici anni dopo proprio a causa di quel melanoma, erroneamente scambiato per benigno.

Ieri il giudice per l'udienza preliminare di Venezia, Maria Rosa Barbieri, ha rinviato a giudizio il medico, come richiesto dal pubblico ministero, Giovanni Gasparini, forte di una consulenza medico-legale che certifica come quell'errore nella lettura del neo asportato sia stato decisivo per la donna della morte a tanti anni di distanza. Periodo in cui il tumore era rimasto latente, salvo poi riapparire in tutta la sua gravità, quando ormai non c'era più nulla da fare. Per la difesa del medico, l'avvocato Simone Zancani, dello studio Simonetti, ha sottolineato la rarità del melanoma che aveva colpito la giovane, particolarmente letale, che il suo assistito, in tanti anni di attività, non aveva mai avuto occasione di diagnosticare. Argomentazioni che il giudice ha ritenuto debbano essere approfondire in dibattimento. Il processo comincerà il prossimo 24 settembre. In questo procedimento non si sono costituiti i familiari della giovane, che hanno preferito intraprendere una causa civile. All'Ulss 3 chiedono un risarcimento di oltre un milione di euro. Ieri la stessa azienda sanitaria, ribadendo la sua «vicinanza alla famiglia», ha sottolineato come già«nel corso dell'iter giudiziario sia stata evidenziata la complessità del caso clinico e della conseguente diagnosi».

LA STORIA

La morte di Jessica aveva profondamente colpito l'opinione pubblica. Uccisa a 31 anni da un melanoma che lei aveva combattuto per due anni, oltre ogni speranza: si sarebbe dovuta sposare un anno dopo. Più di dieci anni prima si era tolta quel neo al seno che il suo dermatologo aveva considerato sospetto, ma che il successivo esame istologico, eseguito all'Angelo, aveva certificato come benigno. L'operazione era così passata quasi nel dimenticatoio. Fino al 2020 quando la donna scoprì un nodulo nello stesso punto del neo asportato. Stavolta gli esami di laboratorio individuarono un tumore maligno con metastasi. Fu così che si andò ad analizzare il vecchio vetrino del 2010. Una rilettura che cambiò la diagnosi in tumore maligno. Jessica non si diede per vinta, iniziò la chemioterapia, ma la morte che se la portò via il 13 luglio del 2022. Ora il processo dovrà chiarire se all'origine di quella fine c'è una colpa medica.

Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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