CHIOGGIA - Capo Est: tutti fuori. Ieri mattina il sindaco, Mauro Armelao, ha firmato un'ordinanza, per motivazioni di incolumità pubblica, che impone lo sgombero dell'ex albergo entro 48 ore.
LE CRITICITÀ
Nella relazione relativa al sopralluogo si legge infatti che «lo stato esterno generale dell'edificio si presenta in condizioni fatiscenti con visibili pericolosi distacchi dell'intonaco sulle parti sottostanti dei poggioli... non risultano rispettate le condizioni igienico sanitarie e gli impianti appaiono datati, manomessi, non aggiornati ed in alcuni casi anche possibile fonte di pericolo. In diverse camere è stato riscontrato l'utilizzo di dispositivi elettrici per la cottura di cibo direttamente in corrispondenza della camera da letto, dispositivi di climatizzazione, fili e tubi esterni volanti non sicuri e non conformi agli standard vigenti. Oltre la pericolosità intrinseca di tali dispositivi, non risulta presente nessun dispositivo di smaltimento di fumi e vapori di cottura. Molte pareti in cartongesso risultano non finite ed alcune porte risultano sprovviste di maniglie, mentre per quel che riguarda l'impianto di riscaldamento, non è stato possibile verificarne l'esistenza né tanto meno il funzionamento e le condizioni di sicurezza; è stato constatato che sul vano scale i termosifoni sono stati rimossi. Si riscontra una situazione igienico sanitaria generale e di salubrità compromessa, sia per quanto suesposto, sia in relazione agli arredi, alle finiture delle pareti e agli elementi di completamento (porte, infissi, serramenti). Si sottolinea anche il distacco di calcinacci potenzialmente pericolosi per la pubblica incolumità».
L'ordinanza del sindaco è anche una risposta alle numerose segnalazioni di cittadini che chiedevano, da tempo, la chiusura della struttura lamentando disturbo della quiete pubblica ed episodi di litigi, tafferugli e risse (culminate in diversi interventi delle forze dell'ordine attorno a Ferragosto) tra gli ospiti dell'ex albergo che, da qualche anno, lavora in regime di affittacamere.
«Non ci sarà più spazio in città per zone franche dove regnino anarchia e illegalità - dice Armelao - I cittadini devono essere tutelati e sentire la presenza costante dello Stato ma in primis del Sindaco, eletto dal popolo». Nelle 50 stanze dell'ex alberto, prima destinate ai turisti, ora sono alloggiati cittadini extracomunitari (si parla dei venditori abusivi sulle spiagge), ma anche italiani senza fissa dimora.
IL PROVVEDIMENTO
Lo sgombero, anche se non è chiaro quante stanze e da quante persone siano occupate, li metterà tutti in strada. «Se la struttura non verrà sgomberata entro 48 ore conclude Armelao - chiederò al prefetto di far intervenire la forza pubblica».