JESOLO - Sono tangenti. La prima ammissione è arrivata dall'interrogatorio reso ieri da Fabio e Lara Bison, rispettivamente 38 e 40 anni, figli dell'imprenditore edile jesolano Aldo Bison, finiti agli arresti domiciliari la scorsa settimana (mentre il padre è in carcere) con l'accusa di concorso nel pagamento di mazzette a due dirigenti dell'Agenzia delle Entrate, Elio Borrelli e Massimo Esposito, per aggiustare una maxi sanzione fiscale.
La Procura contesta ai due fratelli di essersi prestati a reperire le somme che, successivamente, sarebbero state versate agli uomini del Fisco: di fronte al gip Alberto Scaramuzza hanno confermato la circostanza, spiegando di non aver potuto fare altrimenti, di fronte ad una disposizione impartita dal padre, uomo abituato al comando, senza possibilità di obiezioni. Al giudice che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare avrebbero dichiarato di essere stati a conoscenza di quale era la destinazione di quel denaro: di fronte ad una contestazione fiscale di 41 milioni di euro, il gruppo imprenditoriale di famiglia era seriamente a rischio ed era necessario trovare una via d'uscita...
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